Un’applicazione basata sull’intelligenza artificiale e capace di fornire raccomandazioni rispetto agli acquisti, registrando le preferenze dell’fruitore e suggerendo le scelte migliori, potrebbe essere utile per qualcuno. Ma molti i consumatori non vi si affiderebbero se utilizzarla (con alcune eccezioni) non li facesse sentire autonomi nelle scelte e nelle decisioni. È questo il dato che emerge da uno studio effettuato da due ricercatrici della Neoma Business School, una delle principali Grande Ecole innovative della Francia.
Sempre presente
In particolare, le due studiose hanno condotto tre diverse ricerche su un campione formato da 1.700 consumatori americani, partendo dal presupposto che l’intelligenza artificiale è ormai presente nella vita quotidiana di molti. Che lo si sappia o meno. Gestisce per esempio i feed di Facebook, fornisce raccomandazioni su Amazon e avvia un video su YouTube non poco finiamo di vederne un altro, basandosi sui nostri interessi.
Già allo studio delle case produttrici di elettrodomestici ci sarebbero poi frigoriferi intelligenti capaci di verificare la freschezza dei cibi al loro interno e ordinare di conseguenza prodotti senza l’intervento umano. Proprio alla luce di queste prossime innovazioni, le studiose di Neoma si sono interrogate sull’effettiva disponibilità dei consumatori a cedere parte della propria autonomia decisionale alla tecnologia.
Gli studi
Nel primo dei tre studi, esse hanno domandato agli intervistati di acquistare prodotti alimentari utilizzando un’applicazione, proposta in quattro versioni diverse. Con le prime due, gli utenti sono stati liberi di cercare i loro prodotti preferiti, in un caso decidendo direttamente quale acquistare, nell’altro lasciando la scelta finale all’intelligenza artificiale. Nelle altre due versioni, l’app ha offerto invece agli utenti solo una selezione limitata di prodotti, con modalità identiche alle precedenti due rispetto alla scelta finale. Secondo quanto riscontrato dalle ricercatrici, l’applicazione è stata più apprezzata quando gli utenti hanno mantenuto il controllo delle loro decisioni.
Il secondo quesito su cui si è basato lo studio è relativo alla solidità della preferenza dei consumatori quando la scelta davanti alla quale si trovano è più complessa. Mantenendo inalterate le quattro versioni dell’applicazione, Neoma ha reso più dettagliate e lunghe le descrizioni dei singoli prodotti, inserendo caratteristiche come l’odore, la consistenza, il tempo di cottura, la data di scadenza, i proprietà nutrizionali, l’origine e la composizione chimica.