La differenza la fanno strumenti di AI, che permettono di identificare e classificare automaticamente gli oggetti celesti. Assieme ai nuovi telescopi radio e ottici stanno aprendo letteralmente nuovi mondi per gli astronomi. Ma anche per gli appassionati che vogliono dedicarsi all’astronomia sul terrazzo di abitazione, ci sono soluzioni interessanti.
L’intelligenza artificiale viene usata per controllare telescopi e telecamere in tempo reale, oltre che per elaborare e analizzare le foto. Gli algoritmi di intelligenza artificiale, ad esempio, possono essere utilizzati per seguire oggetti astronomici in movimento come comete e asteroidi e mantenerli nel campo visivo della fotocamera.
La musica
Ultima tra le arti del Quadrivio, la musica è molto amata dall’intelligenza artificiale. Tanto che esistono decine di sistemi di intelligenza artificiale che hanno a che fare con la musica, il canto o genericamente la voce.
Relativamente alla voce, Amazon (che ha creato l’assistente vocale Alexa, avversaria di Siri di Apple e dell’assistente di Google,) è stata la prima ad annunciare un sistema capace di imitare la voce di una persona anche defunta con pochissimi minuti di esempi. Invece, è famoso il sistema di riconoscimento della musica tipo Shazam (di proprietà di Apple) o quello di autotune per modificare la voce ma anche per far diventare tutti intonati, che ha creato scandalo nei reality game show come X-Factor e nelle canzoni di artisti come Rihanna e Celine Dion.
Infine, per generare musica da zero (o per aiutare un musicista in crisi di creatività) c’è un vero esercito di soluzioni: Aiva (notevole), Amper Music (comprata da Shuttershock), Soundraw (incredibile), Boomy, Soundful, Ecrett Music. La lista potrebbe essere ancora più lunga ma non si possono tralasciare Amadeus Code e soprattutto MuseNet, ennesima declinazione delle intelligenze artificiali create da OpenAI.
Lo scopo di questi sistemi è il divertimento ma anche la creazione di musica e basi musicali gratuite che possono essere usate senza rischiare di dover pagare un vero compositore. La qualità? Incostante, a dir poco.
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di Antonio Dini www.wired.it 2023-05-13 15:00:00 ,