Author: Claudio Bozza
Data : 2023-02-07 15:54:24
Dominio: www.corriere.it
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L’eurodeputata di Forza Italia era stata ripescata dopo l’elezione di Berlusconi in Senato. Oggi ha cancellato la sua domanda di lasciapassare: «L’Unione europea non è inclusiva»
«Per protesta oggi ho cancellato la mia domanda di lasciapassare perché non intendo rispondere al fatto di essere un maschio o una femmina». È l’iniziativa dell’eurodeputata di Forza Italia Alessandra Mussolini, dopo aver annullato la sua richiesta del documento di viaggio dell’Ue per i deputati del Parlamento europeo, in quanto non offre la possibilità di un’alternativa all’indicazione di genere «maschio» o «femmina».
Mussolini, dopo la mancata elezione alle Europee del 2019, aveva annunciato l’addio alla politica. E in questi anni si era impegnata in trasmissioni di spettacolo televisivo come «Ballando con le stelle» e «Tale e quale show». Poi, a sorpresa, grazie alle elezioni politiche anticipate, nel settembre scorso è rientrata all’Europarlamento come prima dei non eletti, prendendo lo scranno di Silvio Berlusconi, eletto al Senato.
La nipote di Benito Mussolini, da tempo, è impegnata in campagne a difesa dei diritti Lgbt. E in questa occasione ha ribadito la sua linea, perché nel documento che le era stato sottoposto «non c’è l’opzione “altro” oppure `non voglio menzionarlo´», spiega l’eurodeputata, che ha chiesto invece di mettere una `x´ nella casella che indica il genere ma all’ufficio «dicono che non si può fare perché è illegale» e che bisogna obbligatoriamente «inserirsi nella categoria `maschio´ o `femmina´».
Poi il jaccuse: «Questo è prodotto dall’Unione Europea, che dovrebbe essere inclusiva» non dagli Stati membri, sottolinea Mussolini, che ha deciso quindi di ritirare la domanda. Il lasciapassare dell’Unione europea — secondo le informazioni dell’Europarlamento — è un documento di viaggio elettronico che serve a facilitare le procedure per ottenere visti di lavoro per i suoi rappresentanti, per i membri del personale con incarichi internazionali e, a determinate condizioni, per i loro familiari. È riconosciuto come documento valido dagli Stati membri e dai Paesi terzi, in base agli accordi col Paese interessato, e può essere utilizzato esclusivamente per scopi di lavoro, in relazione all’esercizio delle proprie funzioni e non conferisce al titolare alcuno status diplomatico. Il lasciapassare è valido fino alla fine del mandato e replica i dati presenti sul passaporto nazionale che costituisce la prova legale dell’identità del detentore.
7 febbraio 2023 (modifica il 7 febbraio 2023 | 18:37)
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