Io razzista? Macché, lui un esempio e voglio incontrarlo

Rigivan Ganeshamoorty ha conquistato tutti, anche Roberto Vannacci. L’atleta azzurro ha conquistato l’oro nel lancio del cerchio alle Paralimpiadi di Parigi 2024 e, davanti alle telecamere, ha concesso il bis con la sua ironia: l’intervista concessa alla Rai è diventata virale online e i post di elogio per l’atleta sono una valanga.

Tra gli ammiratori, c’è anche l’europarlamentare della Lega. “Apprezzo molto il successo straordinario di Rigivan Ganeshamoorty alle Paralimpiadi di Parigi e sono profondamente colpito dalla sua determinazione e dal suo coraggio”, dice Vannacci.

“Sono sinceramente orgoglioso di vedere un atleta come lui rappresentare il nostro Paese e dimostrare che la forza di volontà, la determinazione e lo spirito competitivo non conoscono barriere”, dice Vannacci, che per mesi ha risposto a domande sulle sue dichiarazioni relative a Paola Egonu, stella della pallavolo italiana.

Tra le considerazioni espresse in questi mesi dal generale, anche riflessioni sui disabili: “Riguardo alle mie dichiarazioni precedenti, nello smentire categoricamente di avere mai proposto classi separate per i disabili, desidero chiarire che, nell’augurarsi un’attenzione peculiare e specifica per tutti i disabili da realizzarsi con personale specializzato e strutture ad hoc, non ho mai inteso discriminare o emarginare le persone con disabilità, ma di cercare soluzioni pragmatiche ed efficaci che possano migliorare il loro accesso all’istruzione e alla completa realizzazione di se stessi”, aggiunge.

“Le stesse soluzioni che Rigivan richiede auspicando scivoli e accessi per disabili e che vanno realizzate in ogni ambito sociale comprendendo che le esigenze di chi è portatore di disabilità vanno affrontate specificatamente. La vittoria di Rigivan è un esempio per tutti noi e dimostra che la volontà, spesso, è il primo ingrediente dell’integrazione”, dice ancora Vannacci.

“Mi farebbe molto piacere incontrare il campione per congratularmi con lui di persona per gli straordinari successi ottenuti. Purtroppo una certa nome continua a dipingermi come un razzista e un discriminatore a tutto tondo, costruendo una narrativa falsa e strumentale che non rappresenta la realtà delle mie posizioni”, prosegue Vannacci.

“Un esempio di questo approccio distorto è quanto successo in occasione dell’omicidio di Sharon, quando mi sono state chieste opinioni sull’accusato, un italiano di origine straniera, ma sono state ignorate del tutto le mie lodi ai due testimoni, anche loro italiani di origine straniera, che hanno dato un contributo fondamentale alle indagini. Questo dimostra come spesso le solite testate tentino insistentemente e pervicacemente di strumentalizzare ogni mio intervento per dipingermi in modo unilaterale da estremista del male”, conclude.