Le grosse differenze riguardano il nucleo dell’hardware con il processore Apple A17 Pro che comporta un notevole salto di prestazioni rispetto ad Apple A15 Bionic di iPad Mini 6, dato che propone un +30% a livello di cpu, +25% di gpu, offrendo anche il ray tracing ovvero la rappresentazione realistica a livello grafico del comportamento di luci e ombre. Da sottolineare come il motore neurale possa spingersi fino a 35 trilioni di operazioni al secondo, garantendo un’ambiente ideale per accogliere le funzionalità AI di Apple Intelligence (in Italia l’anno prossimo).
La fotocamera posteriore da 12 megapixel con lente grandangolare e quella frontale sempre da 12 megapixel con Center Stage sono le stesse del precedente tablet, tuttavia c’è il supporto a smart hdr 4 per una resa migliore in condizioni di luce difficile. La memoria interna raddoppia partendo da 128 GB e mantenendo i 256 GB e proponendo anche il salto inedito a 512 GB, non cambia la batteria da circa 10 ore di autonomia con uso continuo, mentre si velocizzano sia il wi-fi (con il supporto a wi-fi 6e) sia la connessione cablata usb type-c.
Prezzo leggermente più alto
Apple ha ritoccato leggermente i prezzi, ma bisogna considerare l’upgrade della memoria raddoppiata, che quindi rende più accettabile il salto da 559 a 609 euro per iPad Mini 7 solo wi-fi o i 779 euro invece che 729 euro per il wi-fi + cellular da 128 GB. Tuttavia, tra iPad Mini 6 ricondizionati oppure nuovi in offerta grazie a promozioni varie, è proprio la generazione precedente il peggior rivale della nuova, in modo particolare per chi utilizza il tablet per un uso moderato (video e film, navigazione, semplici giochi, app di base e utilità varie).
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di Diego Barbera www.wired.it 2024-10-16 08:41:00 ,