In Islanda un gruppo di scienziati e ingegneri vuole scavare un tunnel per raggiungere una camera magmatica e generare energia geotermica sfruttando le sue altissime temperature. Nei prossimi anni, il team inizierà a perforare nei pressi di un deposito di roccia fusa vicino al vulcano Krafla. L’obiettivo è trasformare il paese in un leader nel campo dell’energia pulita e degli studi sismici.
L’azienda Krafla Magma Testbed (Kmt) ha studiato la superficie dell’Islanda per un decennio alla ricerca di un sito ottimale per il suo progetto, che punta a utilizzare l’abbondante magma del territorio per coprire il fabbisogno energetico islandese senza fare affidamento sui combustibili fossili.
Il magma come fonte energetica
Non è un caso che l’Islanda sia uno dei paesi più avanzati nella tecnologia geotermica. La posizione al confine tra la placca nordamericana e quella eurasiatica, attualmente in fase di separazione, fa sì che l’isola debba fare costantemente i conti con la forza della natura che si sprigiona dalla crosta terrestre. L’ultimo episodio risale alla fine del 2023, quando l’eruzione di un sistema vulcanico nei pressi dalla cittadina di Grindavík ha portato all’evacuazione di quasi quattromila persone.
Secondo le informazioni fornite da Kmt, la fonte di energia per il progetto sarà una camera magmatica vicino al vulcano Krafla. I ricercatori perforeranno la superficie terrestre fino a due chilometri di profondità, fermandosi appena sopra un letto di roccia fusa. Una volta raggiunto il loro obiettivo, la temperatura emanata dai condotti magmatici toccherà quota mille gradi.
Dopo un decennio di studi, i responsabili dell’iniziativa sono pronti a iniziare le trivellazioni nel 2026. I lavori di scavo richiederanno due mesi e dopodiché, il team analizzerà l’ambiente circostante per valutare la fattibilità del progetto. Se tutto andrà secondo i piani, un primo centro di ricerca sul magma sarà pronto nel 2027.
“Questo progetto innovativo aumenterà la nostra conoscenza del magma per proteggere milioni di persone, paesi e città in tutto il mondo dai disastri vulcanici, esplorando i metodi per ottenere energia geotermica in modo più efficiente“, si legge sul sito di Kmt.
Le sfide del progetto
Sfruttare il magma terrestre può sembrare un’idea promettente, ma per ammissione degli stessi scienziati non sarà facile da realizzare. Attualmente non esistono rilevatori dei depositi di roccia fusa o metodi affidabili per raggiungerli. Anche la produzione di energia geotermica ha davanti a sé sfide notevoli, come la disponibilità di fonti di calore adatte, gli alti costi operativi e i rischi inerenti al settore, tra cui l’alta probabilità di terremoti, eruzioni ed emissioni di gas tossici.
L’Islanda dispone già di alcune turbine che funzionano con il calore delle emanazioni terrestri. Ora Ktm ha intenzione di fare il passo successivo e sfruttare temperature ancore più elevate per soddisfare il fabbisogno energetico dell’Islanda.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired en español.
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di Jorge Garay www.wired.it 2024-01-10 05:50:00 ,