Israele, Eshkol Nevo al Wired Next Fest 2023: “La situazione è il male puro”

Israele, Eshkol Nevo al Wired Next Fest 2023: “La situazione è il male puro”

Israele, Eshkol Nevo al Wired Next Fest 2023: “La situazione è il male puro”


L’attacco delle ultime ore di Hamas nei confronti di Israele ha riportato sotto i riflettori del mondo la situazione in medio Oriente. L’offensiva su larga scala da parte dei militanti di Gaza nella notte tra il 6 e il 7 ottobre ha provocato la morte di centinaia di israeliani e la conseguente minaccia di ritorsione da parte del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha replicato una serie di attacchi aerei israeliani. Al Wired Next Fest ha voluto parlare della situazione che si sta vivendo in queste ore in Israele lo scrittore Eshkol Nevo, invitato inizialmente per parlare della situazione della democrazia a Tel Aviv, dopo la contestata riforma della giustizia.

La cronaca però ha preso il sopravvento e lo stesso Nevo ne è rimasto coinvolto in prima persona. “Attualmente sono devastato – ha detto dal palco del cortile delle armi del Castello Sforzesco di Milano -, mi sono svegliato questa mattina e ho letto un messaggio sul telefono che diceva che il figlio di un mio amico è stato ucciso in Isreaele durante la notte. Conoscevo questo giovane uomo da quando era bambino e sto pensando a lui da tutto il giorno. Dopo che ho smesso di piangere ho chiamato mia figlia, anche lei è in Israele e lei è nell’esercito israeliano e ha 19 anni, e anche lei stava piangendo perché una delle sue amiche è stata rapita nella Striscia di Gaza. È davvero un brutto giorno, le sensazioni sono molto pesanti: sono molto triste e preoccupato”.

Anche la famiglia dello scrittore israeliano ha avuto molte difficoltà nel tentativo di raggiungere Nevo, che attualmente vive a Torino: “Lì insegno alla scuola Holden – ha detto -, mia moglie e le mie figlie sono venute a trovarmi qualche tempo fa e volevano tornare ieri, ma non è stato possibile perché lo loro aereo da Tel Aviv non poteva partire. Sono state dirottate a Cipro e li avevano due opportunità: restare in Cipro o venire a Torino, ora sono di nuovo con me. Se dovessi scegliere un posto fuori da Israele in cui stare durante queste ore difficili, sceglierei l’Italia perché è qui che mi sento a casa”.

Nevo ha spiegato di non riuscire a offrire un’analisi lucida della situazione geopolitica del conflitto israeliano-palestinese in questo momento, ma spiega che la possibilità di arrivare a un accordo di pace è una sola: “Non sono un analista politico, sono uno scrittore e un padre – ha sottolineato –. Questa forma di estremismo islamico non è solo un problema di Israele, sappiamo quello che è successo l’11 settembre negli Stati Uniti o a Londra. L’Isis, Al Qaeda o Hamas sono parte di questa estrema e spietata crudeltà islamista. Queste ondate sicuramente non contribuiscono alla pace perché ci sono dei drammi che accadono proprio mentre stiamo parlando e per superare tutto questo e arrivare ad un accordo pacifico o anche solo discutere di pace, bisogna curare le ferite. Questa situazione è il male puro”.

Nevo ha concluso l’incontro parlando di quello che dirà nella prossima lezione ai suoi studenti: “Come affronterò la prossima lezione? Sarò autentico, ho un rapporto molto bello con loro: è una classe internazionale con studenti che arrivano anche dagli Stati Uniti. Non fingerò con loro, dimostrerò di essere sopraffatto dalla tristezza nonostante avrò ancora qualche giorno per assimilare il colpo”.



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di Daniele Polidoro www.wired.it 2023-10-08 15:39:33 ,

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