Israele, la crisi mostra tutti i limiti del fact-checking di X

Israele, la crisi mostra tutti i limiti del fact-checking di X

Israele, la crisi mostra tutti i limiti del fact-checking di X


I volontari, che devono ottenere il via libera da X prima di partecipare alle Note della collettività, suggeriscono dei messaggi da aggiungere a quelli che ritengono post fuorvianti, che vengono visualizzati pubblicamente solo dopo che un numero sufficiente di volontari li ha approvati. Una volta ottenuta l’approvazione, le note vengono considerate “utili” e pubblicate. X descrive in questi termini il processo: “Se un numero sufficiente di collaboratori, con diversi punti di vista, valuta utile una nota, questa verrà mostrata pubblicamente su un post“.

All’inizio della settimana, X ha elogiato il team che lavora alle Note della collettività per aver contrastato la disinformazione che ha investito la piattaforma negli ultimi giorni, dichiarando che nuovi account si stanno iscrivendo al servizio “in tempo reale per proporre e valutare le note“. Martedì, un’indagine della Nbc ha scoperto che il sistema però non funzionava come dovrebbe: esaminando i post che riportavano due fake news relative al conflitto tra Israele e Hamas, in più di un quarto dei casi le note rimanevano private perché non erano state approvate da un numero sufficiente di volontari, mentre circa due terzi non avevano nessun messaggio di accompagnamento.

Il caso di Donald Trump Jr.

X sostituisce i nomi degli utenti che suggeriscono le note con degli pseudonimi, rendendo impossibile vedere chi le ha inviate. Nel caso di Trump Jr, il messaggio di correzione è stata inviato da un utente identificato con lo pseudonimo “Mellow Sun Swan” quattro ore dopo che il figlio del magnate americano aveva pubblicato il video. Si trattava dell’ottava nota inviata dall’utente, stando al suo profilo, ma la prima ad essere stata approvata.

Nella sua nota Mellow Sun Swan ha linkato un video postato sulla piattaforma di social media iraniana Wisgoon come prova del fatto che la clip risaliva ad anni fa. Nel post però la data di caricamento del video è in persiano e nel calendario gregoriano corrisponde al 7 ottobre 2023, il giorno in cui Hamas ha attaccato Israele.

Un ricercatore di intelligence open source ha raccontato a Wired US di aver confermato la veridicità del video rintracciando il filmato originale, trasmesso da un civile di Gaza in una diretta Facebook sabato mattina. Il ricercatore, che pubblica in forma anonima sui social media con il nickname OSINTtechnical, è spesso citato dalle testate giornalistiche che si occupano di zone di conflitto.

Poco dopo la pubblicazione della nota al post di Trump Jr., un account associato all’estrema destra americana ha cercato di corroborare la tesi secondo cui il video sarebbe stato falso. Il profilo in questione ha condiviso uno screenshot che mostrava i risultati di una ricerca per immagini inversa a partire dalla miniatura del video originale. I risultati sembrano mostrare una serie di link a Wisgoon che riportano la stessa immagine, tutti datati sette o otto anni fa. Tuttavia, questo è dovuto al fatto che la clip è stata inserita nell’elenco dei video correlati ai filmati più vecchi, e quindi non è una prova che si tratti di un video più vecchio.

Mercoledì pomeriggio, la nota sotto il tweet di Trump è stata aggiornata e rimandava al tweet dell’account collegato all’estrema destra. X ha risposto con un messaggio automatico alle domande di Wired US, mentre Trump Jr. non ha risposto alla richiesta di commento. Attualmente, la nota è stata sostituita con un’altra che cita la versione originale di questo articolo.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.





Leggi tutto su www.wired.it
di David Gilbert www.wired.it 2023-10-15 04:10:00 ,

Previous Manifesti strappati e funerali vietati a Ottaviano per Rosetta Cutolo

Leave Your Comment