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Data : 2023-01-05 11:58:53
Dominio: www.corriere.it
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«I salvataggi sono un dovere morale e legale» dice la portavoce della commissione per le migrazioni». Anche le organizzazioni che operano nel Mediterraneo sottoscrivono un documento congiunto
«Non sta a noi guardare nello specifico il contenuto di questo decreto. Ovviamente siamo in contatto con le autorità italiane e questo mese avremo una riunione del gruppo di contatto Sar, ricerca e soccorso. Indipendentemente da cosa l’Italia stia facendo tramite decreto o legge specifica, le autorità devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare». Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per le migrazioni, Anitta Hipper, rispondendo a una domanda sul nuovo decreto per le Ong che operano in mare approvato dal Governo italiano.
«Le nostre regole per la richiesta d’asilo sono chiare: tutti i cittadini dei Paesi terzi devono poter richiedere l’asilo, anche quando si trovano in acque territoriali», ha spiegato. La portavoce ha inoltre ribadito il principio secondo cui «salvare le persone in difficoltà in mare è un obbligo morale e un dovere legale, indipendentemente dalle situazioni che le hanno portate a trovarsi in quella condizione di difficoltà».
Nelle stesse ore in cui da Bruxelles arrivava questa sottolineatura, le Ong che operano nel Mediterraneo sottoscrivevano un documento in cui ribadiscono la loro contrarietà al regolamento varato dal governo Meloni: «Esprimiamo la nostra più viva preoccupazione per l’ultimo tentativo di un governo europeo di ostacolare l’assistenza alle persone in difficoltà in mare». È quanto scrivono in un documento unitario le Ong impegnate nell’attività di soccorso in mare aggiungendo che «il nuovo decreto legge, firmato dal Presidente italiano il 2 gennaio 2023, ridurrà le capacità di soccorso in mare e renderà ancora più pericoloso il Mediterraneo centrale, una delle rotte migratorie più letali al mondo».
L’Italia rischia dunque di trovarsi isolata in Europa nella gestione delle politiche migratorie. Ieri la Svezia che sarà presidente di turno Ue per il prossimo semestre ha dichiarato che non sarà affrontata alcuna revisione del meccanismo di redistribuzione dei migranti. Tema che invece il governo Meloni intendeva mettere sul tavolo.
(articolo in aggiornamento)
5 gennaio 2023 (modifica il 5 gennaio 2023 | 13:23)
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