Il testo in discussione prevede il diritto di cittadinanza per minori immigrati con cinque anni di studi scolastici, che non abbiano compiuto 18 anni (quasi un milione in Italia). La reazione di Lega e FdI: «È uno ius soli mascherato»
Si chiama
ius scholae
ed è il diritto di cittadinanza per i minori stranieri residenti in Italia, quasi un milione secondo l’ultimo censimento. È una modifica alla legge sulla cittadinanza, la 91 del 5 febbraio 1992, e prevede il rilascio della cittadinanza in base alla frequenza di un ciclo di studi. Il testo in discussione è un documento unificato scritto dal presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia (M5S) ed è sostanzialmente formato da un solo articolo. La legge ha creato non poche discussioni in commissione, spaccando la maggioranza. Decisamente contraria, infatti, la Lega che con Fratelli d’Italia fa muro, mentre Forza Italia appare dialogante sebbene la capogruppo in commissione Annagrazia Calabria abbia votato contro.
Cinque anni di studio
Per poter ottenere la cittadinanza il minore deve aver fatto ingresso in Italia entro il dodicesimo anno di età. Fondamentale, ovviamente, il ruolo della scuola: il minore deve aver frequentato almeno cinque anni di scuola. E rispetto al primo testo base c’è una novità: se i cinque anni di scuola sono le elementari, il bambino deve averlo concluso con esito positivo, regola che non vale per gli altri corsi di studio. Con una specifica: se il corso di studio è un corso professionale sarà un apposito decreto ministeriale a definire quali corsi sono validi e quali no. La cittadinanza deve essere richiesta dal minore interessato entro il diciottesimo anno di età e con lui anche da parte di uno dei due genitori, o di chi esercita la responsabilità genitoriale .
«Ius soli mascherato»
Decisa la reazione negativa del leader del la Lega Matteo Salvini e dei deputati di FdI: «È uno
ius soli
mascherato». «Nel testo unico Pd-M5S la manifestazione di volontà è dei genitori stranieri e non dei ragazzi, il minore non è neppure ascoltato o considerato ma diventa uno strumento per un lasciapassare alla cittadinanza facile», dicono i deputati di FdI, Emanuele Prisco e Augusta Montaruli.
29 giugno 2022 (modifica il 29 giugno 2022 | 11:48)
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Alessandra Arachi , 2022-06-29 09:48:37 ,