di Lorenza Negri
Jacob’s Wife costituisce una piccola rivoluzione perché Anne è una donna di mezz’età: rispetto agli incartapecoriti succhiasangue che prediligono il collo delle solite teenager starnazzanti, il Maestro del film sceglie una donna matura. La carriera della Crampton era finita proprio perché non era più abbastanza giovane per assecondare la richiesta di interpreti ventenni, bionde e sexy da addestrare alla professione di scream queen. Il suo eccezionale e rarissimo ritorno alla ribalta in tarda età viene celebrato da questo film che vede lei – e non il personaggio della devota ventenne – nei panni di Sposa prescelta di Dracula. Tuttavia, Anne è prima – e ancora – la sposa di un pastore. Jacob’s Wife è la cronaca della fine di una relazione coniugale lunghissima nella quale la moglie assolve alla funzione di silenzioso e ubbidiente supporto del marito. Un rapporto che non può più sopravvivere con le stesse premesse dopo la trasformazione di Anne in vampira fiera e ardita.
Jakob, uomo di Chiesa che non ha mai affrontato scossoni nel corso della proprio esistenza, viene messo di fronte alla prima vera grande prova della sua esistenza, costretto a scegliere se lottare per la donna che ama o assecondare il volere di Dio estirpando il Male. Jakob’s Wife in questo senso è la cronaca della rinascita di una relazione secondo parametri più equi; più equilibrato e rispettoso, ma anche più passionale e – molto – più erotico. Naturalmente, è anche un horror con una densità di scene splatter notevole e la messa in scena di alcune decessi discretamente raccapriccianti ed efferate. La fantasia nella rappresentazione dei delitti nei film horror è importante, è qui ce n’è una quota rassicurante.
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www.wired.it
2021-11-05 15:00:00