Il prossimo 17 novembre, durante i Governors Awards, Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, i produttori che attualmente tengono le redini della saga di James Bond, riceveranno il prestigioso Irving G. Thalberg Memorial Award, una specie di Oscar onorario assegnato dalla Academy ai produttori che si sono distinti con continuità ed eccellenza nel mondo del cinema. Nel 1982 lo stesso riconoscimento era andato ad Albert “Cuddy” Broccoli, loro padre e soprattutto colui che negli anni Sessanta assieme al socio Harry Saltzman acquisì i diritti dei romanzi di Ian Fleming sulle vicende della celebre spia 007. “[Quel premio] era l’oggetto più pregiato che possedesse” ha dichiarato la figlia Barbara in un’intervista al quotidiano britannico The Independent, in cui si fa anche il punto sul futuro della serie filmica: dopo il 25esimo film uscito nel 2021, No Time To Die, è finita infatti l’epoca di Daniel Craig e si sta ora cercando il nuovo interprete che darà il volto a uno dei protagonisti più amati (ma anche sempre oggetto di critiche) del grande schermo.
In questi anni si sono susseguite numerose ipotesi e speculazioni su chi potrebbe interpretare il prossimo Bond, e soprattutto in quale direzione dovrebbe o potrebbe andare l’intera saga, che ha la peculiarità di essere un cult classico del cinema ma anche un universo narrativo che per forze di cose deve adattarsi ai tempi che cambiano. Durante il periodo di reggenza Broccoli-Wilson, i due hanno congedato l’epoca di Pierce Brosnan e inaugurato quella di Craig, all’inizio una scelta molto criticata (l'”anti-Daniel nonsense“, lo definisce Barbara Broccoli) ma poi risultata nei film con maggiore incasso di tutta la saga. Ora tocca trovare l’ottavo attore che interpreterà il personaggio, con tutte le cautele del caso: “Ogni volta che ingaggiamo un nuovo attore i film cambiano. C’è l’entusiasmo di un nuovo Bond, una nuova direzione”, dice Wilson: “Ognuna di queste persone che ha preso il ruolo ha dato poi qualcosa di nuovo e differente”.
Appunto negli ultimi mesi molti nomi sono stati fatti, alcuni tramontati e altri sempre più in lizza: se pare che l’ipotesi di Idris Elba sia del tutto svanita, perché la direzione è quella di proporre un agente segreto molto giovane, il nome di Aaron Taylor-Johnson (dall’11 dicembre al cinema con Kraven il Cacciatore) si fa sempre più papabile. Broccoli e Wilson non si sbottonano (“È una decisione grossa“, dice lei) ma perlomeno confermano un profilo: sarà un uomo, probabilmente sulla trentina e il suo essere bianco non è scontato. Dunque se i puristi che temevano uno 007 signora (dopo il backlash su Lashana Lynch in No Time To Die) possono dormire sonni tranquilli, c’è chi sicuramente avrà da ridire se il prossimo Bond non sarà caucasico. Ancora nulla è chiaro, ma anche solo l’attesa per questa rivelazione dice di come questa saga sia ancora vitalissima e rilevante.
Leggi tutto su www.wired.it
di Paolo Armelli www.wired.it 2024-11-14 09:58:00 ,