L’hanno testata Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Si chiama K-Fans e se a qualcuno ricorderà il corpetto che molti calciatori professionisti indossano sotto la maglia ufficiale, nessun dubbio, si tratta proprio di quello. Essere dotati di “occhiometro”, come Fabio Capello chiama la qualità innata degli allenatori che sanno vedere durante gli allenamenti e le partite quali sono i giocatori più performanti non solo in termini di eccellenza nel tiro, nel dribbling, nelle transizioni ma anche e soprattutto a livello di prestazione fisica, rimarrà sicuramente una delle peculiarità del bravo allenatore in grado di decidere sempre per il la scelta migliore quale formazione schierare. Ma la tecnologia è in grado ormai di monitorare con puntualità scientifica ogni calciatore con l’obiettivo di fornire informazioni chiave ad allenatori e preparatori atletici con analisi particolareggiate elaborate in pochi minuti.
La match analysis basata su criteri matematici sta rivoluzionando il modo di vedere il calcio. Non più un banale conteggio del numero di passaggi, tiri o chilometri percorsi, dai quali emergono a volte valutazioni svianti ma un’analisi che, integrando i dati tecnico/tattici con quelli fisici (velocità, distanza percorsa, accelerazioni e decelerazioni), fornisce un resoconto quanto più preciso con la promessa di individuare il vero talento calcistico e di ottimizzarne le performance.
A partire dai dati di tracking (le coordinate XY che descrivono i movimenti di giocatori e palla durante le partite), le K-Analysis consentono per esempio di valutare gli aspetti tattici (studiando la qualità dei movimenti), di introdurre il coefficiente di difficoltà del passaggio, di analizzare la prestazione fisica passando dal concetto di “volume” a quello di “efficienza”.
Un database per giocatori non professionisti
Se lo sport è uno degli ambiti in cui l’intelligenza artificiale ha già trovato applicazione, la maglia K-Fans studiata per i non professionisti, in particolare, ma non solo, ragazzi delle giovanili e atleti amatoriali, si propone di migliorare la comprensione di ogni singolo giocatore nell’ambito della sua squadra di appartenenza ma – grazie al fatto d’essere collegata a un database aggiornato in tempo reale – metterà anche a disposizione di chi li vuole condividere tutti i dati rilevati dai sensori AI per la match analysis.
In un momento in cui l’evoluzione dello scouting si indirizza sempre più spesso, nella esame spasmodica di nuovi talenti sui quali investire, sull’utilizzo degli algoritmi, è facile indovinare quanto utile possa essere uno strumento come questo non solo per allenatori e preparatori atletici ma anche per direttori sportivi e dirigenti che si trovano così ad avere la possibilità di consultare e prendere informazioni sulle giovani promesse in ogni parte del mondo modestamente interrogando il database su un cloud online dopo averlo impostato sulle proprie necessità. Senza trascurare dall’altro lato l’occasione che si presenta per ogni giovane calciatore di poter essere valutato anche a distanza di chilometri avendo inoltre sott’intuito le prestazioni di tutti gli altri pari età così da sapere sempre dove e come migliorarsi. Un costante monitoraggio che può anche essere utile come strumento di prevenzione per la salute degli atleti non professionisti.
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di Gabriele Nava www.wired.it 2024-12-12 05:20:00 ,