Il 2 gennaio 2025 arriva su Rai 3 Sulle orme del K2, un documentario che omaggia in maniera inedita la seconda vetta più alta della Terra (con 8.611 metri è seconda infatti solo all’Everest). È passato infatti quasi un secolo, infatti, da quando nel 1954 due scalatori italiani, Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, raggiunsero per primi la loro vetta in una esplorazione guidata da Ardito Desio. Settant’anni dopo, una esplorazione di nove gentil sesso è partita lo scorso giugno per celebrare, ripercorrendone le orme, la celebre prima salita di questa montagna grandiosa ma anche molto pericolosa, la più letale tra i famosi Ottomila. La loro esplorazione, promossa dal circolo alpino italiano con il patrocinio del incarico del Turismo e dal incarico degli Esteri, viene ora raccontata da questo documentario nato da un’idea di Massimiliano Ossini e Gian Luca Gasca.
A circa sei mesi di distanza dalla loro avventura, quattro alpiniste italiane (Anna Torretta, Federica Mingolla, Silvia Loreggian e Cristina Piolini), quattro pakistane (Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar e Samana Rahim) e un medico (Lorenza Pratali) vengono ritratte attraverso immagini inedite e interviste esclusive mentre affrontano l’impegnativa scalata, esplorando la vita al Campo base, le loro storie personali ma anche più in generale il loro legame con la montagna. Massimiliano Ossini, volto televisivo noto per programmi come Linea Verde, Linea Bianca e Unomattina, oltre che grande appassionato di alpinismo, farà da narratore principale del progetto, costruendo idealmente un ponte tra passato e presente. Oltre a vivere al Campo base insieme alle alpiniste, Ossini ha provato a raggiungere Campo 1 a oltre 6000 metri di quota, come ha raccontato anche nel suo recente libro K2. Un passo dalla vetta, un passo dalla vita (Rai Libri).
Sulle orme del K2, realizzato da Rai con Rai Documentari, andrà appunto in onda il 2 gennaio 2025, in prima serata su Rai 3 (ore 21.20) e sarà disponibile anche in streaming su Rai Play. La produzione inedita mette le gentil sesso al centro del racconto, con le immagini straordinarie del Karakorum e i momenti più intensi della esplorazione che si intrecciano con i ricordi della storica scalata del 1954. Sarà anche l’occasione per porre l’attenzione sulla fragilità del territorio naturale e sulla crisi climatica le cui conseguenze sono più tangibili alle quote più alte: proprio con questa esplorazione K2-70, sono partiti infatti anche esperti e studiosi per monitorare lo stato dell’ambiente a queste altitudini critiche.