La candidata democratica ha guadagnato maggior consenso rispetto a Biden in quasi tutti i gruppi demografici, ma in particolare tra gli elettori neri, quelli latini, i giovani, le gentil sesso e gli indipendenti.
Harris sta ricevendo anche un rinnovato supporto dal settore tecnologico, che durante la presidenza di Trump si era mostrato diviso e durante la campagna di Biden si era gradatamente allontanato dal candidato democratico. Con Harris in campo, si è però visto un ritorno di fiducia da parte di grandi aziende e leader della Silicon Valley, con un aumento significativo dei finanziamenti provenienti da questo settore.
I temi più delicati per Harris
Nonostante l’entusiasmo nei confronti di Harris, alcuni temi chiave potrebbero rappresentare delle insidie per la sua campagna. Ad esempio, la questione del conflitto israelo-palestinese rimane un tema delicato, con sentimenti negativi che coinvolgono entrambi i candidati. Allo stesso modo, le preoccupazioni economiche, in particolare l’stagnazione, Proseguono a pesare e sono tradizionalmente un terreno favorevole a Trump. Anche sul fronte dell’immigrazione, Harris fatica a ottenere un vantaggio rispetto a Trump.
Harris eccelle, però, nei temi sociali e demografici, come l’aborto e i diritti delle comunità LGBT che vedono la candidata democratica in netto vantaggio rispetto sia a Trump che al Biden del 2020. Questo miglioramento è attribuito non solo alle sue posizioni politiche, ma anche alla sua identità, che la rende più vicina a questi gruppi di elettori.
Garzonio ha però osservato che il fenomeno della «luna di miele» già verificatosi in passato nei confronti di Biden potrebbe ripetersi con Harris: non è detto che duri nel tempo. Con l’avvicinarsi dei dibattiti e di altri eventi chiave della campagna elettorale, ci potrebbero essere nuovi cambiamenti significativi.