Niente più Kaos. Non è raro che le piattaforme di streaming cancellino le serie che il pubblico aveva dimostrato (almeno a parole, o sui social) di apprezzare. Ma l’ultima decisione di Netflix, quella piuttosto di cancellare la serie mitologica con protagonista Jeff Goldblum, è l’ultimo e più eclatante degli esempi. La nuova produzione, scritta da Charlie Covell di The End of the F***ing World, aveva fatto il suo debutto solo lo scorso 29 agosto ma a quanto pare è bastato solo questo mese abbondante di tempo per deciderne il fato. Le Moire dunque hanno tagliato il filo a questa serie che voleva raccontare in chiave contemporanea e dissacrante le vicende degli dei dell’Olimpo.
C’è da dire che la ricezione di Kaos non era stata del tutto unanime. Alcune critiche sottolineavano l’andamento un po’ farraginoso della trama, con alcune interpretazioni sorprendenti (come quella di Goldblum appunto nei vestiti di un novello Zeus insoddisfatto dell’umanità) e altre forse non soverchiamente in linea con una rappresentazione assai ambiziosa del mondo di oggi. Nonostante questo la serie aveva speso ben quattro settimane nei titoli più visti della top 10 di Netflix, raggiungendo il terzo posto delle serie di lingua inglese più viste nella sua seconda settimana di diffusione. Ma a quanto pare i 5,9 milioni di visualizzazioni raggiunte al suo picco non sono bastate per giustificare un pubblico sufficiente per persistere nella produzione di una seconda stagione. Non è raro che questo accada, appunto, ma forse non avviene così spesso che la scure venga calata a così poca distanza dalla data di debutto.
Nella serie Kaos, appunto, Goldblum interpreta l’onnipotente Zeus, calato però in una dimensione molto più umana, soprattutto preoccupato dell’inesorabile passare del tempo. Dopo aver incatenato Prometeo (Stephen Dillane) che aveva osato sfidarlo, il re degli dei deve contrastare il tentativo di tre umani, Euridice, Arianna e Ceneo, pronti a spodestare le divinità volubili e vendicative. Il nutrito cast, che vanta nomi come Janet McTree, David Thewlis, Eddie Izzard e Debi Mazar, non è bastato a reggere dunque un progetto seriale che non ha raggiunto i parametri necessari per persistere. Ma chissà, l’immortalità di questi dei potrebbe riservare alcune sorprese.