“Oggi sono molto contenta. Sono un’autrice di bestseller molto ben accolti dal pubblico coreano!”
Quali sono le sue influenze letterarie?
“Purtroppo in Corea per molto tempo non sono arrivate opere di grandi autori dall’estero. Per questo solo pochi scrittori mi hanno influenzata. Direi sicuramente Herman Hesse, perché ha trattato della filosofia orientale, dell’ego, di noi stessi“.
Lei ha collaborato con Bong Joon-ho alla sceneggiatura del film Snowpiercer, tratto dal fumetto. Quali differenze ci sono tra la sci-fi cinematografica e quella narrata nei libri?
“Io mi sono occupata di una piccola parte della sceneggiatura. Bong mi ha detto: non pensare troppo, prova a scrivere qualsiasi cosa, liberamente. Quando ho visto il film realizzato sono rimasta sconvolta, mi sono quasi spaventata. Mi sono resa conto che, per comunicare un messaggio, noi scrittori dobbiamo raccontare moltissime cose. In un film non c’è bisogno neanche di una parola. C’è una differenza immensa tra i film e i romanzi, e la sceneggiatura è il punto di raccordo”.
Si dice che tutta la fantascienza sia arrivata a un bivio: ignorare il cambiamento climatico e raccontare un futuro remoto o fantasioso, o incorporare questo tema nella visione del futuro. Lei quale strada sceglie?
“Il cambiamento climatico è un problema enorme e attuale. C’è da tanto tempo, e forse ora è già troppo tardi per affrontarlo. Si tratta del nostro passato e del nostro presente, non del futuro. Sicuramente credo che tutta la fantascienza lo tratterà molto di più”.
E l’Intelligenza Artificiale?
“Credo che l’Ai sia una forma di evoluzione. Nel mondo Orientale c’è questo pensiero che nell’essere non-organico c’è vita, c’è un’anima. Il mio libro di racconti è basato proprio su questo. Quindi l’Ai., in un certo senso, non è un’idea nuova”.
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di Andrea Curiat www.wired.it 2023-11-05 16:58:55 ,