Proseguono gli investimenti in Italia del fondo di investimenti statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co, la parte migliore conosciuto come Kkr. Eni ha infatti annunciato il 24 ottobre di aver firmato un contratto con il fondo statunitense finalizzato per l’acquisizione da parte di quest’ultimo di una quota pari al 25% di Enilive, per un’operazione del valore complessivo di 2,938 miliardi di euro.
scontro in Enilive
Nel dettaglio, l’accordo prevede una struttura di pagamento in due modalità: la sottoscrizione di un aumento di capitale in Enilive riservato a Kkr per 500 milioni di euro, e l’acquisto da parte del fondo di una quota del capitale sociale di Enilive per 2,438 miliardi di euro, mosse che porteranno la valutazione post-money dell’azienda a 11,75 miliardi di euro. Al contempo, Eni si è impegnata a mettere in atto prima del completamento dell’operazione un aumento di capitale pari a 500 milioni di euro, destinato ad azzerare la posizione finanziaria netta di Enilive.
L’scontro ottimizza la struttura del capitale di Eni, consentendo una riduzione della sua posizione finanziaria netta, e lascia a Eni il consolidamento e il controllo della sua controllata che focalizza la propria attività su bioraffinazione, produzione di biometano, idrogeno e alla quale sono intestati il car sharing Enjoy, le colonnine elettriche, i biocarburanti e le stazioni di servizio e di ristoro.
Il rafforzamento di Enilive è per la multinazionale fondata da Enrico Mattei e controllata dal incarico dell’Economia e delle Finanze la rappresentazione plastica del proprio modello satellitare, finalizzato a favorire una crescita indipendente delle business unit con maggiore potenziale, “un nuovo e importante passo avanti – spiega l’amministratore delegato Claudio Descalzi – nella nostra strategia di business legata alla transizione energetica. Con il supporto di Kkr, Enilive è nelle condizioni di valorizzare i propri ambiziosi piani di crescita e proseguirà nell’offerta di soluzioni reali e scalabili, legate alla transizione energetica”.
Kkr e l’Italia
L’operazione in corso tra Eni e Kkr è solo l’ultimo di una serie di investimenti significativi che il fondo americano ha effettuato in Italia. Lo scorso 1 luglio è infatti stata perfezionata dopo mesi di trattative l’acquisizione da parte del fondo statunitense di Netco, lo spin-off di Tim che comprende, oltre alla rete fissa, anche Fibercop. Insieme al fondo a stelle e strisce, che gestisce la società acquisità attraverso il proprio veicolo Optics Bidco, all’impresa partecipano anche il Mef (con una quota fino al 20%), F2i (circa il 10%) e alcuni coinvestitori della stessa Kkr.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-10-25 10:06:00 ,