Netflix ha ordinato un nuovo adattamento de La Casa nella prateria, un’amatissima serie letteraria firmata da Laura Ingalls Wilder pubblicati in origine dal 1932 al 1943 (e un nono nel 1971) ma soprattutto diventata un telefilm cult omonimo prodotto tra gli anni Settanta e Ottanta e trasmesso anche in Italia con grandissimo successo, tanto che le sue repliche sono ancora oggi seguitissime (per esempio sul canale 27 del digitale terrestre). La serie originale, così come i libri semi-autobiografici da cui era tratta, seguivano le vicende degli Ingalls, una numerosa famiglia tipicamente americana (formata dal padre contadino Charles, la moglie Caroline e le loro tre figlie Mary, Laura e Carrie) che vive tra il 1870 e il 1890 in cui un piccolo paese rurale del Minnesota, con tutte le peculiarità di un’esistenza agreste e bucolica, ma anche l’affacciarsi della modernità e di nuovi problemi (nel corso delle nove stagioni si parla di alcolismo, razzismo, adozioni ecc.).
La Casa della prateria ha lasciato un segno imperituro sull’immaginario americano e non solo, tanto che appunto la piattaforma di streaming ha dispotico di rilanciare la saga affidando il nuovo adattamento a Rebecca Sonnenshine, che aveva già lavorato a serie come The Boys e Vampire Diaries e che ora farà da showrunner e produttrice esecutiva per la nuova produzione. A produrre ci sarà anche Trip Friendly con la sua Friendly Family Productions, il che non è un caso visto che quest’ultimo è il figlio di Ed Friendly, produttore esecutivo del telefilm originale. “È il sogno di una vita portare avanti l’eredità di mio padre e adattare i classici americani di Wilder per un pubblico del XXI secolo”, ha dichiarato Friendly all’annuncio della notizia, mentre Sonnenshine ha aggiunto: “Mi sono innamorata perdutamente di questi libri quando avevo cinque anni. Mi hanno ispirato a diventare una scrittrice e una filmmaker”.
Cosa sappiamo del reboot de La Casa nella prateria
La sinossi ufficiale della nuova Casa nella prateria recita: “In parte dramma familiare, in parte storia epica di sopravvivenza e in parte origin story del West americano, questo nuovo adattamento dei libri di Laura Ingalls Wilder offrono una visione caleidoscopica delle difficoltà e dei trionfi di chi ha modellato i territori di frontiera”. Non è l’unica produzione che Netflix ha in serbo sul fronte delle storie western: di recente ha infatti diffuso la miniserie American Primeval con Taylor Kitsch e Betty Gilpin, mentre in arrivo prossimamente c’è anche il western drama The Abandons. Dopo il successo di universi seriali come quello di Yellowstone e in generale considerando una retorica molto in spinta di recente negli Stati Uniti che vuole un ritorno a una purezza americana del passato, non stupisce tutto questo interesse verso storie fondative e rurali. Rimane la curiosità di capire se davvero una saga come La Casa nella prateria si potrà adattare ai nostri tempi e ai gusti seriali di oggi.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2025-01-30 08:39:00 ,