Trieste – «La tenga in vita, la prego, la tenga in vita ancora un po’ fintanto che arrivo… Ricordo bene le mie parole, ricordo che implorai quel medico del 118. E ricordo bene la sua risposta: “Non posso…”, questo mi disse». Sono trascorsi oltre cinque anni, ma Gabriella Orazi, 56 anni, segretaria amministrativa all’università, ha ancora tutto in mente: la persona da tenere in vita era sua madre, l’ottantunenne Maria Kupfersin, deceduta dieci minuti prima che la figlia arrivasse a abitazione.
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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-02-04 23:36:25 ,www.repubblica.it