Le attuali tensioni geopolitiche nel Mar Rosso, dovute agli attacchi da parte delle milizie yemenite degli Houthi verso il traffico mercantile, hanno spinto i vettori che trasportano merci per i mari del mondo a modificare le rotte delle loro navi, comportando prolungati tempi di transito e un significativo aumento dei costi operativi. Tutto questo, oltre a un’escalation securitaria, rischia di creare problemi geoeconomici. Legati principalmente al rischio-rincari su merci e beni connesso a una strozzatura della rotta del Mar Rosso.
Merci e container, spedizioni in tilt
La danese Maersk e la rivale tedesca Hapag-Lloyd hanno dichiarato nella giornata di martedì 2 gennaio che le loro navi portacontainer continueranno ad evitare la rotta del Mar Rosso che dà accesso al Canale di Suez a seguito del perdurare delle minacce e della prospettiva di un’azione militare occidentale contro le milizie yemenite. Lo stesso ha detto il colosso petrolifero Bp. La rotta alternativa circumnaviga l’Africa evitando la strozzatura di Bab-el-Mandeb che collega Golfo di Aden e Mar Rosso, ove le navi iniziano a esser sotto tiro dagli Houthi. La necessità di deviare attraverso il Capo di Buona Speranza o altre rotte alternative ha generato impatti considerevoli sulla logistica globale.
Non ci sono stime sugli impatti economici complessivi finora accumulati, ma sicuramente si è interrotto il calo del costo dei noli marini, misurati nel prezzo di ogni unità FEU, la misura standard…
Author: Andrea Muratore
Data : 2024-01-09 07:45:15
Dominio: www.true-news.it
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