Avevano chiesto di presenziare all’autopsia dell’orsa F36, ritrovata misteriosamente morta (dopo tutte le minacce rivolte ai plantigradi) il 27 settembre scorso in val Bondone, nel Comune di Sella Giudicarie.
La consulente di parte
E adesso l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) e la Leal, Lega antivivisezionista, sono state ammesse dalla Procura della Repubblica di Trento a essere presenti. Lo faranno con un proprio consulente di parte. A presenziare sarà infatti la dottoressa Cristina Marchetti, medico veterinario, anatomopatologa ed esperta in materia.
Il giorno successivo al ritrovamento Leal e Opia avevano inviato la richiesta all’Izs, al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e al Servizio Foreste trentino.
“Reati commessi ai danni di animali”
«Cerchiamo chiarezza e per questo vogliamo essere presenti all’esame autoptico della povera orsa», dichiarano le due associazioni animaliste. «In ipotesi di reati commessi ai danni di animali è attribuito ope legis alle associazioni la legittimazione a partecipare al processo con la costituzione di parte civile. Lo stesso principio consente alle stesse la partecipazione agli atti irripetibili compiuti nella fase delle indagini preliminari. Saremo così in grado di accertarci direttamente delle cause della morte», spiegano.
La legge provinciale e l’abbattimento dei grandi carnivori
Altra vicenda è quella che ha visto il Consiglio dei ministri di giovedì non impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento n. 9/23 che, tra le altre cose, rende più agevole l’iter per l’abbattimento di lupi e orsi. “L’ipotesi dell’abbattimento di otto esemplari di grandi carnivori all’anno contenuta nel rapporto tecnico 2023 di Ispra potrà essere inserita nella legge provinciale, c’è un’apertura del Governo sulla possibilità di arrivare all’abbattimento di otto esemplari all’anno per tre anni”, ha detto il presidente Maurizio Fugatti. Lamentando però che il limite degli otto “lo consideriamo di sicuro non sufficiente”.
Lo stanziamento di 3 milioni di euro
Eppure proprio la Giunta provinciale ha stanziato oggi 3 milioni di euro per i prossimi 9 anni aderendo al progetto europeo Life NatConnect 2030 “per favorire il consolidamento di un sistema integrato di gestione della Rete Natura 2000, che punta a favorire la conservazione della biodiversità, secondo quanto previsto dalle direttive Habitat e Uccelli, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario”, come si legge in una nota della Provincia.
Gli obiettivi del progetto
Un progetto per il ripristino di habitat e specie, l’aumento della resilienza degli ecosistemi chiave per l’adattamento al cambiamento climatico, la creazione di un sistema coordinato di individuazione precoce, gestione e controllo delle specie aliene invasive, il rafforzamento dei corridoi ecologici del bacino padano: tutti punti che fino ad adesso, come sottolinea anche Oipa, “non sembrano avere mai ispirato la gestione della fauna della Provincia di Trento”. Anzi: l’associazione animalista aveva proposto in diverse occasioni alla Provincia e al Ministero dell’Ambiente la creazione di corridoi ecologici, senza mai essere ascoltate. Corridoio che “ora sono assunti come strategici, quando solo poco più di un mese fa lo stesso Fugatti li aveva bocciati e non ricompresi nel suo programma elettorale”. Forse, spiega Oipa, visto che si avvicinano le elezioni, “la Giunta Fugatti spera di riconquistare voti persi degli amici della fauna, che in questi anni ha fatto le spese di una gestione assai poco oculata, con le tragiche conseguenze conosciute anche a livello nazionale”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-10-07 13:05:59 ,www.repubblica.it