Era il 21 Marzo del 1999, quando al Kodak Theatre di Hollywood, un’orgogliosissima Sophia Loren annunciò: “And the Oscar goes to… Robertooo!”. Roberto Benigni, miglior attore protagonista per il film “La vita è bella”, saltellando, raggiunse l’amica e collega sul palco, descrivendo la platea come l’immagine della gioia, coinvolgendo tutti con il suo travolgente entusiasmo e facendo allettare il pubblico con il suo dissertazione in inglese palesemente italianizzato. Tutti lo ricordano, in Italia e nel mondo intero. D’altronde questo è la Notte degli Oscar, un evento che tiene gli spettatori incollati alla tv tutta la notte, al pari del Super Bowl, delle finali di Champions League o del Met Gala. La cerimonia viene trasmessa in diretta televisiva e in streaming, dunque, come ogni diretta che si rispetti, non mancano imprevisti e colpi di scena.
I vincitori
Quest anno, per la 97° edizione degli Academy Awards, tenutasi al Dolby Theatre di Los Angeles domenica 2 Marzo, la conduzione è andata a Conan O’Brien, il brillante irlandese che, per chi non lo conoscesse, vanta una carriera che spazia dalla scrittura per I Simpson alla conduzione di talk show iconici. Il vero protagonista della serata, però, è stato il film “Anora”, che ha conquistato 5 statuette: miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura originale, miglior montaggio e migliore attrice protagonista (Mikey Madison). Almeno per l’assegnazione dell’ultimo Oscar, i pronostici vedevano Timothée Chalamet per “A Complete Unknown” e Adrien Brody per “The Brutalist” come principali contendenti. Rispettivamente, il primo nelle vesti di Bob Dylan, la voce della generazione dei baby boomer, il secondo nelle vesti di Laszlo Toth, architetto ungherese emigrato negli Stati Uniti nel 1947, dopo esser stato detenuto nei campagna di concentramento tedeschi. Timothée, dopo aver calcato il red carpet in un appariscente abito color canarino, con la madre, il padre e la sorella, ha raggiunto l’attuale compagna Kylie Jenner, una delle più chiacchierate sorelle Kardashian, lasciandosi andare ad effusioni amorose ormai divenute iconiche. Adrien, invece, si è reso protagonista, insieme all’attrice Halle Berry, di una gag portafortuna in cui i due hanno replicato una scena risalente al 2003, quando l’attore, preso dalla gioia per la vittoria della statuetta con “Il Pianista”, baciò la collega improvvisamente, scatenando non poche polemiche.
Le reunion
Gli Oscar 2025, oltre ad esser stati, come ogni anno, un elogio al cinema, sono stati il set di svariate reunion del grande schermo. Bellissima la combo tra Penélope Cruz e Scarlett Johansson, 17 anni dopo “Vicky Cristina Barcelona” che le ha viste contendersi Javier Bardem, sposato con Penélope ormai dal 2010. E ancora, Whoopi Goldberg e Demi Moore, che recitarono insieme in “Ghost”, grande classico per gli amanti della cultura cinematografica romantica che ancora piangono Patrick Swayze, l’iconico attore protagonista di Dirty Dancing. E, per concludere, ad annunciare il vincitore del premio come miglior film, ci hanno pensato Meg Ryan e Billy Crystal, storici innamorati della pellicola “Harry, ti presento Sally”, i quali hanno riadattato alla situazione una delle frasi più celebri di quest ultimo: “Quando hai la possibilità di diventare un vincitore di Oscar per il resto della tua vita vuoi che il resto della tua vita inizi soltanto possibile”.
L’Italia agli Oscar
Anche in questa serata non è fallito lo zampino dell’Italia. C’è stato un momento in cui è sembrato di essere a Sanremo! Il presentatore ha, infatti, chiamato sul palco alcuni rappresentanti del corpo dei pompieri di Los Angeles, applauditi per il loro ruolo nella gestione dei gravi incendi che hanno colpito la città a Gennaio. Ha ricordato un po’ gli episodi in cui sul palco dell’Ariston salgono le bande delle forze armate. E poi Isabella Rossellini, figlia del regista Roberto Rossellini e dell’attrice Ingrid Bergman, colei che con “Conclave”, il film che parla dell’elezione di un nuovo Papa, ha portato l’Italia nella città degli angeli con tutta la sua moda. Isabella, per via delle sue origini, ha il cinema che scorre nelle vene ma ciò non è bastato a far si che si aggiudicasse la statuetta d’oro che sarebbe stata la quindicesima per il nostro Paese.
Tra guerra e moda
Come in ogni avvenimento che coinvolge l’intero Globo e le sue dinamiche politiche e sociali, anche nella Notte degli Oscar sono state affrontate tematiche note ad ognuno di noi. Il premio al miglior documentario è stato vinto da “No Other Land” che denuncia l’occupazione e la distruzione di una comunità palestinese ad opera dell’esercito israeliano. Si parla di sabotaggio contro Israele. Daryl Hannah, attrice e attivista statunitense, nel presentare il Miglior Montaggio, ha espresso, invece, il suo sostegno per l’Ucraina, gridando “Slava Ukraini”. Se questo può bisognare a render consapevole il pubblico in merito al periodo storico che stiamo attraversando, al limite della Terza Guerra Mondiale, gli outfit sfoggiati sembrano, di contro, voler tornare indietro nel tempo, richiamando l’eleganza classica alla Old Hollywood. Quest anno, infatti, niente di superfluo esoso, ma solo grandi firme in passerella che regalano agli spettatori la purezza e l’essenza della moda.
L’associazione guerra e moda certamente può sembrare un pugno in un vista ma, in una società che tende a dividere più che ad unire, alla discordia piuttosto che alla compattezza, e all’esagerazione piuttosto che alla sobrietà, gli stilisti, in senso ampiamente metaforico, hanno voluto mettere in pausa tutto ciò che di brutto ci sta sconvolgendo, per ricordare che forse, nel Mondo, c’è stato e può ancora esserci del bello.
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di Nadia di Diodato
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2025-03-03 12:33:00 ,