Solo dopo un anno di assenza, la Giana Erminio si riaffaccia nel calcio che conta. Ma se nove anni fa la squadra di Gorgonzola, 20mila anime nella periferia nord-est di Milano, sbarcava per la prima volta su un pianeta sconosciuto, reduce da tre promozioni consecutive, quest’anno la società del Presidente Oreste Bamonte torna in Lega Pro con un passo più deciso e ben altra consapevolezza. La prima volta tra i professionisti della Giana è stata legata a filo doppio a Cesare Albè, “Il Ferguson della Martesana”, così definito in virtù dei suoi 26 anni di panchina, oggi vicepresidente e responsabile dell’area tecnica; la seconda volta, invece, è nel segno di Andrea Chiappella.
Classe 1987, di Paullo, il tecnico, che fa della pacatezza la sua cifra stilistica, è stato dalla stagione 2008/2009 alla stagione 2013/2014 difensore e capitano della squadra dei miracoli di Albé, ed è approdato dallo scorso anno alla guida della prima squadra, dopo aver guidato per cinque anni la Beretti prima e la Primavera poi. “Per me è stata una grandissima fortuna aver avuto come allenatore Cesare Albè, un uomo di valore, che si è rivelato fondamentale per la mia crescita personale e professionale. Da lui ho imparato i segreti della gestione del gruppo e ad analizzare al meglio ogni partita. Con lui ho tuttora uno scambio continuo di vedute e d’informazioni che mi permette di crescere ancora”.
Per Andrea si tratta di un debutto assoluto in serie C, che ha il dolce sapore della rivincita per non aver calcato i palcoscenici della terza serie da giocatore, non potendo conciliare il lavoro in banca con l’attività agonistica. “Non giocare in serie C è stata una grande delusione, che però ho vissuto in maniera equilibrata. Non c’erano le condizioni per proseguire parallelamente le due carriere. È stata una scelta tanto forzata quanto ragionata, che ho vissuto con la giusta positività. In quel momento il mio percorso mi portava su un’altra strada, che mi ha permesso comunque di maturare delle esperienze altrettanto formative, utili a migliorare la mia persona, il mio carattere, le mie conoscenze”.
Ma la Giana, seppur vissuta da lontano, è sempre stata la sua squadra del cuore e un approdo sicuro. “Ricordo ancora l’emozione che ho provato vedendo per la prima volta in tv i miei ex compagni, in occasione della loro prima storica partita in serie C (Giana Erminio-Lumezzane, disputata sul campo neutro di Monza il 5 settembre 2014, ndr). O ancora l’orgoglio in occasione di Giana Erminio-Venezia (datata 21 marzo 2015; ndr), quando sotto la luce dei riflettori la Giana è tornata a giocare nel suo stadio. Quella partita l’ho vista dal vivo e ho potuto constatare di persona il tributo riservato dai tifosi al Presidente Oreste Bamonte (in carica dal 1985, ndr)”.
Il rapporto tra il Presidente ed Andrea Chiappella si è poi consolidato nel tempo e, poche settimane fa, ha permesso al tecnico di firmare un contratto triennale fino al 30 giugno 2026, un unicum nella storia recente della Giana. “Bamonte ha sempre creduto in me soprattutto come persona. Con lui ho un rapporto onesto, diretto e costruttivo. È una persona silenziosa, che ha costruito un’azienda da zero nel settore caseario. Per me è fonte di ispirazione e arricchimento. La firma di questo contratto triennale è stata la naturale conseguenza del rapporto di fiducia che c’è sempre stato tra noi. La sua idea di non far pagare i tifosi allo stadio nella scorsa stagione è stato l’ennesimo colpo di genio. Un modo intelligente per ricompattare l’ambiente dopo un’amara retrocessione”.
Una retrocessione, quella del 2021-2022, che ha riguardato però solo la prima squadra, non Andrea Chiappella, che invece in quella stessa stagione ha guidato la Primavera 4 alla conquista del trofeo nazionale, aggiudicandosi la virtuale promozione in Primavera 3, sfumata proprio a causa della retrocessione della prima squadra in serie D. “Quell’anno è stato esaltante per tutto il settore giovanile. Non solo la Primavera ha vinto il titolo, ma anche altre squadre sono arrivate ai playoff e hanno ben figurato. Un giusto premio per una società che cerca sempre di lavorare al meglio, puntando in primis sulla formazione dei ragazzi”.
E proprio la riconferma in prima squadra di ben 7 ragazzi del settore giovanile ha dato l’abbrivio alla rinascita della prima squadra. “Lo scorso anno al nucleo di giovani si è unito un gruppo di 13-14 giocatori. Alle conferme di Pinto, Perna, Perico, il nostro gruppo storico, e a quelle di Caferri e Messaggi, si sono aggiunti il rientro di Marotta, un altro ragazzo con la Giana nel cuore, e l’arrivo dei vari Ballabio, Lamesta, Corno, Fumagalli, Brioschi, Fall, Calmi, Minotti, Mandelli ed i portieri Pirola e D’Aniello. Un mix di gioventù ed esperienza su cui abbiamo puntato fin da subito, nonostante lo scetticismo generale basato sul fatto che molti elementi della rosa arrivavano da una retrocessione dalla C alla D o dalla D all’Eccellenza. La voglia di rivalsa del gruppo è stata una delle chiavi della promozione”.
Il lavoro sui giovani, in particolare, è stato riconosciuto dalla stessa Lega di serie D, che pochi giorni fa ha premiato la società Giana Erminio con il 2° posto nella speciale classifica dei “Giovani D Valore” del girone D. Un riconoscimento non solo simbolico, che ha fruttato alla società 15mila Euro. “Siamo arrivati secondi alle spalle del Fanfulla solo perché la squadra lodigiana aveva un settore giovanile con più squadre e quindi ha avuto un plus del 10% nel punteggio e ci ha sorpassato”.
Prima di volgere lo sguardo alla nuova stagione (oggi, alle ore 17.00, presso il Centro Sportivo Comunale di Cassina de’ Pecchi, sede del ritiro estivo della squadra, è in programma l’amichevole con il Novara), Andrea Chiappella ripensa alla sua esultanza, in ginocchio sul prato del Comunale di Gorgonzola, nel momento in cui si è concretizzata la promozione in serie C. E qui i pensieri e le parole lasciano spazio alle emozioni, l’azzurro dei suoi occhi è, se possibile, ancora più profondo e la voce si fa per la prima volta strozzata. “Quando mi sono inginocchiato in mezzo al campo ho pensato a mio papà, che purtroppo è mancato un paio di anni fa. Ho ripensato a quella sua vicinanza sempre molto silenziosa, che mi ha sempre guidato nei percorsi di vita”.
Il pensiero finale è poi tutto per i tifosi di Gorgonzola, non più abituati a pagare per assistere alle partite interne della Giana, affinché l’entusiasmo non si affievolisca. “Mi auguro che la gente abbia apprezzato questi ragazzi. Auspico che siano ancora tanti i tifosi pronti a supportare la squadra. Squadra e tifosi si sono di nuovo aggrappati a qualcosa che era stato loro tolto e adesso sarebbe bello difenderlo tutti insieme”.