Facendo una media, nel 2023 ogni fruitore di internet in Europa ha visitato in media dieci volte al mese siti che distribuiscono pirateria online. Un po’ a sorpresa, l’Italia, con 7,3 accessi mensili, registra il numero più basso di visite nell’Unione europea, seguita da Germania (7,7) e Romania (7,9). Anche Austria (8,9), Spagna (8,5) e Polonia (8,3) si mantengono sotto la media continentale. In testa alla classifica Lettonia ed Estonia, dove gli accessi superano quota 24 al mese. È la fotografia scattata dall’ultima analisi dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), che ha monitorato sei anni di pirateria online in Europa.
I metodi della pirateria digitale
La pirateria online si fa sempre più sofisticata. Il report segnala un aumento del 10% nel 2023 riguardante i servizi Iptv non autorizzati. Si tratta di abbonamenti pirata – noti in Italia anche come “pezzotto” – che per pochi euro al mese danno accesso illegale a migliaia di canali televisivi a pagamento, eventi sportivi in diretta e contenuti on demand, sfruttando la normale connessione internet colf.
Lo studio dell’Euipo stima che fino all’1% degli utenti internet dell’Unione potrebbe essersi abbonato a servizi Iptv illegali in soli due anni, senza contare chi utilizzava questi sistemi già prima del 2022. Un fenomeno che si è evoluto tecnicamente: gli operatori illegali utilizzano infrastrutture sempre più complesse, sfruttando server legittimi per mascherare le proprie attività e aggirare i controlli.
Il modo di accedere ai contenuti pirata cambia a seconda del tipo di materiale cercato. Se per la televisione e i film domina ancora lo streaming (che rappresenta il 74% degli accessi illegali), per la musica il legge più diffuso è il “ripping”, ovvero la registrazione e il download dei contenuti in streaming. Le pubblicazioni vengono invece scaricate principalmente attraverso il download diretto, soprattutto su dispositivi mobili.
Cosa cercano gli europei nei siti pirata
La televisione domina la classifica dei contenuti più piratati: la metà di tutti gli accessi illegali riguarda contenuti tv, con una media di cinque visite mensili per fruitore. Seguono le pubblicazioni con 2,7 accessi mensili, con i manga rappresentano la categoria più scaricata, soprattutto da dispositivi mobili.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-11-28 10:56:00 ,