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C’era una volta, nei fondali di Posillipo, la Posidonia oceanica: una vasta prateria che si estendeva fino ai trenta metri di profondità. Decenni di pesca a strascico sotto costa, l’aumento smisurato della diportistica e degli ancoraggi e l’intorbidamento delle acque, complice l’aggressione degli scarichi fognari di una metropoli in costante crescita, l’hanno spazzata via, o quasi. Ma oggi questa pianta importante per il contrasto ai cambiamenti climatici e per la sopravvivenza stessa del nostro mare e dei suoi ecosistemi torna a far capolino nel Parco Sommerso di Gaiola, grazie a un progetto di habitat restoration concentrato in questi 42 ettari di mare, impreziositi da resti archeologici sommersi e dalla presenza di habitat coralligeni, tra gorgonie, alghe e spugne policrome.
Nasce tutto dai rizomi raccolti in un’area marina protetta vicina, il Regno…
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