La prima immagine realizzata dal James Webb Space Telescope (JWST), il telescopio spaziale più grande e potente mai realizzato, è stata svelata questa sera dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Mostra, con livelli di dettaglio mai raggiunti prima per questo tipo di immagini, un ammasso di galassie a 5 miliardi di anni luce da noi con alle spalle altre galassie ancora più distanti.
La presentazione è avvenuta poco dopo le 18 di lunedì a Washington, DC (in Italia era da poco martedì), come anticipazione in vista della conferenza stampa prevista per martedì 12 luglio nella quale la NASA – insieme all’Agenzia spaziale europea (ESA) e a quella canadese (CSA) – mostrerà le altre immagini fornendo maggiori informazioni scientifiche sui corpi celesti osservati e sulle condizioni del telescopio.
La nuova immagine è stata chiamata “Webb’s First Deep Field” e può essere considerata un’evoluzione, soprattutto in termini di risoluzione, rispetto a immagini simili realizzate in passato dal telescopio spaziale Hubble, di cui il JWST è una sorta di erede. L’immagine a lunga esposizione, per raccogliere più luce possibile, è stata realizzata in un giorno circa di attività del telescopio, cogliendo sorgenti di luce fino a 100 volte meno luminose rispetto alla capacità di Hubble. L’ammasso di galassie (SMACS 0723) appare nell’immagine come appariva circa 4,6 miliardi di anni fa, quando la luce delle sue stelle e quella riflessa da altri corpi celesti iniziarono il proprio viaggio verso la Terra.
Sono visibili caratteristiche e strutture delle galassie dell’ammasso che finora non era stato possibile osservare con questo grado di dettaglio all’infrarosso, la radiazione elettromagnetica con una frequenza inferiore a quella della luce visibile che non può essere colta dai nostri occhi, ma che permette di osservare oggetti luminosi a grandissima distanza.
Lanciato il 25 dicembre 2021, il JWST negli ultimi mesi ha percorso milioni di chilometri per raggiungere un punto, a debita distanza dalla Terra, dal quale compiere le osservazioni del cosmo come non era mai stato possibile fare prima. Per settimane, la NASA ha lavorato per calibrare gli strumenti del telescopio e assicurarsi che funzionassero come atteso, raccogliendo dati di vario tipo ed effettuando rilevazioni.
Nei prossimi anni, il JWST consentirà di osservare galassie lontanissime, permettendoci in un certo senso di viaggiare nel tempo, mostrandoci corpi celesti a miliardi di anni luce da noi, talmente distanti da essere stati tra i primi a prodursi durante la turbolenta fase di formazione dell’Universo circa 13,8 miliardi di anni fa.