Da quando è iniziata l’invasione russa in Ucraina, la Russia si è trovata sempre più isolata. La risoluzione dell’ONU per condannare l’invasione, votata mercoledì dalla gran parte dei paesi del mondo, dimostra il suo isolamento politico. Le sanzioni imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti sono state intensificate e rese ancora più distruttive del previsto, isolando la Russia economicamente.
Da venerdì, infine, la Russia si è trovata sempre più tagliata fuori anche dal punto di vista mediatico, per via di una legge approvata dal parlamento che punisce con carcere fino ai 15 anni chi diffonde “notizie false” sull’invasione dell’Ucraina, o che “discreditano” le forze armate russe. Per questo motivo, molti media indipendenti, tra cui BBC, CNN, ABC News e Bloomberg, hanno sospeso le loro attività nel paese.
Secondo il direttore di Bloomberg, John Mickethwait, la nuova legge «sembra scritta apposta per trasformare i giornalisti indipendenti in criminali, rendendo impossibile nel paese fare qualcosa che assomigli al giornalismo normale».
Anche Novaya Gazeta, uno dei pochi giornali indipendenti russi, il cui direttore ha vinto l’anno scorso il premio Nobel per la Pace, ha annunciato che interromperà la copertura delle notizie sull’invasione dell’Ucraina. La redazione del giornale ha fatto sapere che continuerà a scrivere delle conseguenze «socio-economiche» della guerra, ma non delle operazioni militari: questo perché chi riporta notizie che non si attengono alla versione ufficiale dei media russi potrebbe essere incarcerato.
L’isolamento della Russia è accentuato anche da un’altra decisione del governo russo, cioè impedire l’accesso a Facebook e Twitter nel paese. Secondo il Roskomnadzor, l’agenzia statale delle comunicazioni, le due piattaforme starebbero operando una “discriminazione” contro i media russi, in particolare contro le pagine dell’emittente Russia Today (RT) e dell’agenzia RIA Novosti.
Nel frattempo altre società stanno sospendendo le loro operazioni in Russia, per scelta e per solidarietà nei confronti dell’Ucraina. Lo hanno fatto per esempio Apple, Samsung e Microsoft, ossia tre delle aziende tecnologiche più grandi al mondo.
Samsung ha fatto sapere che smetterà l’esportazione verso la Russia di tutti i propri prodotti, compresi i microchip e gli smartphone, mentre Apple ha sospeso la vendita in Russia degli iPhone, ha tolto dall’App Store le applicazioni di RT News e di Sputnik News (due siti di news controllati dal governo) e ha limitato l’utilizzo del suo servizio di pagamenti, Apple Pay. L’ultima società in ordine di tempo a sospendere le attività in Russia è stata PayPal, la multinazionale americana che gestisce uno dei servizi di pagamenti online più diffusi.
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2022-03-05 11:59:01 ,