di Paolo Armelli
La serie Ms. Marvel ha fatto il suo debutto lo scorso 8 giugno su Disney+, venendo accolta principalmente come una boccata d’aria fresca nel mondo seriale Marvel grazie alla sua protagonista sognante ed entusiasta e per la sua storia variegata e leggera, che racconta con il giusto tono, rispettoso delle diversità culturale, quella che è di fatto la prima supereroina musulmana dell’Mcu. Accanto a moltissime reazioni positive, però, ci sono state ovviamente (e giustamente) delle critiche che hanno dimostrato il proprio dissenso ma soprattutto la produzione è stata oggetto su diversi aggregatori di giudizi online di una vera e propria review bombing.
Di che cosa si tratta? Il “bombardamento di recensioni” è un fenomeno che da qualche anno a questa parte sta caratterizzando alcuni gruppi di fan online che reagiscono in modo molto duro a dei prodotti culturali che secondo loro non corrispondono appieno alle loro aspettative: la tendenza è dunque quella di andare sui siti che aggregano recensioni e riempirli letteralmente di giudizi immotivatamente negativi, assegnando voti estremamente bassi e tentando così di far crollare la reputazione online – e quindi l’appetibilità di vendita – di quegli stessi prodotti. Di recente è successo con film come Ghostbusters del 2016 o Captain Marvel, presi di mira per le loro protagoniste femminili, o di recente per Obi-Wan Kenobi, con una parte della fandom indispettita che ci fosse un personaggio nero molto importante come quello di Reva.
Nel caso di Ms. Marvel le motivazioni paiono essere meno motivate dal maschilismo o dal razzismo (anche se molti hanno avuto da ridire sull’eccessivo spazio data alla cultura delle origini della protagonista Kamala Khan, americana con origini pakistane) bensì da fan indispettiti per i cambiamenti che sono stati apportati al personaggio rispetto nella sua versione a fumetti: in particolare a molti non va giù che la giovane eroina, invece di modificare a piacere le dimensioni del proprio corpo come accadeva nei fumetti, ora emani delle superfici luminose. A ogni modo lo scollamento tra le recensioni generalmente entusiastiche che la serie ha ricevuto e le reazioni tossiche online in questo caso è ancora più evidente, sperando che prima o poi si riesca a mettere un limite a un fenomeno che, invece di rappresentare la libertà d’espressione, inquina solamente la ricezione di alcuni titoli.
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www.wired.it
2022-06-13 11:00:00