La sonda Lucy della Nasa ha incontrato l’asteroide Dinkinesh

La sonda Lucy della Nasa ha incontrato l’asteroide Dinkinesh

La sonda Lucy della Nasa ha incontrato l’asteroide Dinkinesh


La sonda Lucy della Nasa ha effettuato con successo il primo dei dieci flyby previsti per l’intera missione. In questo caso si è trattato dell’incontro con l’asteroide Dinkinesh, di diametro pari a circa un chilometro, che si trova all’interno della cosiddetta main belt, una regione del sistema solare situata fra Marte e Giove e riccamente popolata da asteroidi di piccoli dimensioni. Ecco tutti i dettagli relativi a questo primo incontro e anche ai prossimi obiettivi della missione della sonda Lucy.

Flyby su Dinkinesh

L’avvicinamento era programmato per ieri, mercoledì 1 novembre, ed è stato confermato dalle informazioni che gli strumenti presenti a bordo della sonda hanno trasmesso a Terra. Secondo quanto riferisce la Nasa, il team che si occupa della missione ha avviato il download dei dati raccolti dalla sonda, operazione che richiederà circa una settimana per essere completata. L’obiettivo di questo primo flyby era quello di fotografare l’asteroide Dinkinesh da una distanza di circa 430 chilometri, grazie ad una telecamera ad alta risoluzione (L’Lorri, Lucy’s Long Range Reconnaissance Imager) presente a bordo della sonda e programmata per scattare una serie di immagini ogni 15 minuti. A questo strumento se ne aggiungono diversi altri, fra cui il Lucy’s thermal infrared instrument (L’Tes), in grado di rilevare l’asteroide e misurarne la temperatura. L’Tes, spiega la Nasa, non è in realtà progettato per l’osservazione di asteroidi piccoli come Dinkinesh, e il flyby è servito soprattutto come test per verificare che la sonda e gli strumenti che trasporta siano pronti per proseguire il proprio viaggio verso i cosiddetti Jupiter Trojan asteroids, vero obiettivo della missione.

Un viaggio di 12 anni

Si tratta di resti derivanti dalla formazione del sistema solare e che, percorrendo la stessa traiettoria di Giove, orbitano attorno al Sole da diversi miliardi di anni. Lucy – il nome della missione è ispirato al famoso reperto archeologico relativo a un Australopithecus afarensis ritrovato in Etiopia negli anni ’70 – dovrebbe raggiungere questi misteriosi e antichi relitti nel 2027. Prima, però, la sonda farà visita a un secondo asteroide presente nella main belt, che tra l’altro prende il nome proprio dal paleo-antropologo a cui si deve la scoperta di Lucy: Donald Johanson. Questo secondo flyby è previsto per aprile 2025.



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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-11-02 15:27:07 ,

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