2012: le prime consultazioni con Corrado Clini
“Quel nostro primo report fornito al governo nel 2014, avvenne per la verità su incarico di un altro ministro, Corrado Clini nel 2012. Dopo di lui, sono arrivati i ministri Andrea Orlando e appunto Galletti. Così ho riunito 120 scienziati di altissimo livello, istituito decine di tavoli interministeriali, consegnato tre rapporti su 18 settori d’intervento. Ero il coordinatore e il principale autore di quei rapporti che hanno poi costruito la Strategia, entrata in vigore nel giugno del 2015 e divisa in tre parti: una tecnico-scientifica; tecnico-giuridica con un’analisi delle misure adottate in altri Paesi, e un documento sulle possibili strategie. Ad oggi è l’unico documento approvato in Italia sull’adattamento climatico”.
I tre rapporti: la base scientifica
Con il ministro Galletti l’iter è ripartito per arrivare dalla Strategia al Piano: dalla fase di analisi, a quella dei progetti e la divisione dell’Italia in macro aree climatiche. “Ho lavorato, insieme ai colleghi, alla prima stesura del Piano – ricorda Castellari – I tre rapporti che avevamo già costituivano la base scientifica, il supporto per il lavoro. Avevamo individuato le emergenze, tra cui il Bacino del Po e definito tre fasi temporali per l’adattamento: 2020, 2030 e 2050 con altrettanti pacchetti di interventi”. Dal 2016, sempre con il ministero dell’Ambiente retto da Galletti, è dunque continuato il lavoro che doveva portare a trasformare quel documento strategico in un piano vero e proprio.
Giornata mondiale del rifugiato
Nel mondo una persona su 78 è sfollata: 3 su 4 scappano per i cambiamenti climatici
di
Fiammetta Cupellaro

“A quel punto abbiamo coinvolto altri 20 esperti, assieme al ministero – ricostruisce Castellari – e alla fine del 2017 abbiamo sottoposto il Piano di adattamento climatico ad una consultazione pubblica inserendo alcune osservazioni arrivate dalle associazioni ambientaliste, come il Wwf e Legambiente. Il Piano, rivisto, nel 2018 è stato nuovamente riconsegnato al ministro. Non mi risulta, però, sia mai stato adottato. Ed io ora sono a New York”. Cosa è successo? E’ caduto il governo di centro-sinistra retto da Paolo Gentiloni e nel giugno 2018 siamo andati a nuove elezioni. Inizia un nuovo governo giallo-verde con Giuseppe Conte e le consultazioni interministeriali per il Piano, che dovrebbe dare al Paese uno strumento per affrontare future ondate di calore e di siccità, alluvioni, proteggere il livello di laghi e fiumi, riprendono. Al ministero dell’Ambiente arriva Sergio Costa, il ministro generale dei carabinieri.
I cambi di governo: l’iter ricomincia
Il problema è che ad ogni cambio di governo l’iter deve ricominciare da capo. Dopo il governo Gentiloni, accanto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte siede il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Il ministro-generale dei carabinieri riprende in mano il Piano e ricomincia il giro dei ministeri coinvolti, Economia e tutti gli altri. Ma il governo giallo-verde di Conte cade, succedendo a se stesso con una nuova maggioranza (anche con il Conte II, il ministro rimane Sergio Costa). Di nuovo riparte la consultazione tra ministeri, ma non c’è il tempo di portarla a termine, perché a Palazzo Chigi, nel febbraio 2021, arriva un nuovo premier, Mario Draghi e un nuovo ministro all’Ambiente. Anzi, alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani. E il Piano? “Non ne so più nulla – risponde Castellari – Posso però dire che gli altri Paesi europei sono più avanti di noi. Ad esempio l’Olanda, con il suo programma Room for river approvato diversi anni fa, per gestire le esondazioni. Ma il cambiamento climatico è rapido, e anche noi dobbiamo essere rapidi a rispondere”.
Ma una nota positiva c’è: “Nel 2017 è nata l’agenzia ItaliaMeteo, che raccoglie tutte le realtà della meteorologia d’Italia: finalmente abbiamo una banca dati per analizzare i rischi del clima territorio per territorio. Le azioni di adattamento al cambiamento climatico si costruiscono così. Con piani e strategie”.
Source link
greenandblue@gedi.it (Redazione di Green and Blue) , 2022-07-13 09:22:35 ,
www.repubblica.it
greenandblue@gedi.it (Redazione di Green and Blue) , 2022-07-13 09:22:35 ,
Il post dal titolo: “La strategia sul clima c’è dal 2015, ma ad un piano operativo non siamo mai arrivati” scitto da greenandblue@gedi.it (Redazione di Green and Blue) il 2022-07-13 09:22:35 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue