L’addio al sistema delle zone gialle e arancioni è sul tavolo del governo Draghi. La curva della pandemia ha raggiunto il plateau e, secondo i pronostici degli esperti, nei prossimi giorni dovrebbe cominciare a scendere. E allora le Regioni tornano a invocare la revisione delle regole dell’emergenza. A partire dalla modifica del sistema dei colori. Per proseguire con il cambio delle regole della scuola. E infine la modalità di conteggio dei ricoveri. Allo scopo di escludere chi non è in ospedale a causa di Covid-19 ma è soltanto positivo. Tutte tematiche che si vanno a incrociare con quella della validità del Green pass. Che potrebbe diventare senza scadenza. Mentre i tabaccai minacciano lo sciopero per l’ultimo Dpcm che li esclude dai servizi essenziali.
La lettera delle Regioni sulle zone
Con ordine. Ieri l’agenzia di stampa Agi ha parlato di una lettera delle Regioni all’esecutivo per chiedere formalmente modifiche sulle misure nella lotta alla pandemia. «La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso della seduta del 19 gennaio scorso, ha condiviso – si legge nella lettera visionata dall’Agi – di chiedere al governo una valutazione sul superamento del sistema di classificazione delle zone di rischio, in considerazione dell’ormai elevato tasso di vaccinazione della gente che sta interessando anche quella pediatrica, nonché dell’estensione generalizzata del possesso della Certificazione verde, soprattutto di quella rafforzata, quale requisito per l’accesso alla maggior parte delle attività economiche e sociali». E ancora: «Si ritiene, infatti, che la revisione dell’attuale sistema delle zone di rischio unita ad una semplificazione normativa, consentirebbe una facilitazione nei comportamenti e nelle attività per tutti i cittadini e le imprese». L’unica a restare sarebbe la zona rossa
La presa di posizione degli enti locali arriva mentre è convocata per oggi alle 9,30 la riunione dei governatori. Successivamente si svolgerà la Conferenza Stato-Regioni con la ministra Mariastella Gelmini. Intanto i numeri dei nuovi contagiati e dei ricoveri destano minore preoccupazione. E sono in calo gli attualmente positivi. Per questo il generale Francesco Paolo Figliuolo dice che siamo al plateau e il trend sembra sempre più consolidarsi. Ma se veramente andiamo verso una stabilizzazione allora è il momento di cambiare le regole dell’emergenza. Una revisione delle norme consentirebbe di semplificare la vita a cittadini e imprese. Quanto al sistema di conteggio dei ricoveri in ospedale, le Regioni insistono affinché sia introdotta la distinzione tra i ricoveri per Covid e ricoveri con Covid, cioè coloro che entrano per altri motivi e vengono trovati positivi al virus, affinché questi ultimi non rientrino nel conto delle occupazioni dei reparti ordinari e delle terapie intensive.
Le quarantene e il Green pass
Un’altra richiesta delle Regioni, spiega oggi La Stampa, riguarda le quarantene, da accorciare a cinque giorni o addirittura da eliminare (sostituendola con l’autosorveglianza, senza tamponi) nel caso di persone positive ma asintomatiche, a patto che abbiano ricevuto la terza dose di vaccino. Poi c’è la scuola, dove si stanno registrando i problemi maggiori. «Nella maggior parte degli istituti si lavora nel caos, il servizio è completamente snaturato e deve supplire alle carenze di quello sanitario territoriale» è il nuovo allarme che arriva dal presidente dei presidi Antonio Giannelli. Che torna a chiedere una semplificazione dei protocolli in caso di positività.
L’accusa è rivolta alle Asl, che non riescono a stare al passo delle segnalazioni: «I dirigenti e i loro collaboratori non riescono più a occuparsi di questioni scolastiche e sono sottoposti a una pressione psicologica senza precedenti anche da parte dei genitori che chiedono loro conto della farraginosità della procedura e dell’inerzia delle Asl». Infine, il Green pass. Allo studio c’è un allungamento (nove mesi o illimitata le ipotesi) per chi ha ricevuto la terza dose, soprattutto se non ne sarà prevista una quarta. Ma siccome il Green pass vale anche per chi viene da altri paesi europei, la tematica si va a intersecare con quella del turismo. La richiesta al governo è dunque quella di rivedere la norma o di prevedere una deroga per chi viene in Italia con un pass valido in Ue.
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Scritto da Alessandro D’Amato perwww.open.online il 2022-01-25 05:56:04 ,