AGI – Si chiama “Ritratto di gentiluomo con berretto nero” ed è un dipinto da circa 7 milioni di euro attribuito al celebre pittore Tiziano Vercellio (Pieve di Cadore 1490 ca – Venezia 1576). Un’opera d’arte che sembrava perduta e che invece, nel 2020, è stata sequestrata nell’Astigiano nell’ambito di una attività di indagine internazionale, coordinata in Italia dai carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale.
L’indagine ha avuto origine da una richiesta inoltrata nel 2020 all’Ufficio Esportazione di Torino da parte di una coppia di collezionisti piemontesi, che hanno dichiarato il rientro in Italia dalla Svizzera dell’opera d’arte per l’esecuzione di alcuni esami diagnostici.
I successivi accertamenti hanno dimostrato l’esportazione illecita della tavola dal territorio italiano, con il dipinto che è stato sequestrato a giugno del 2021 dai carabinieri, dopo un provvedimento della Procura di Torino giunto al termine di una complessa attività investigativa.
L’opera è stata quindi confiscata e in giornata, a Palazzo Chiablese, a Torino, sarà restituita allo Stato per essere studiata e nuovamente esposta al pubblico.
I carabinieri, in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza di Torino, oltre a ricostruire la storia del pregiato dipinto, hanno documentato la violazione delle prescrizioni sull’esportazione dell’opera in assenza di autorizzazione, che è stata trasferita illecitamente dall’Italia alla Svizzera.
L’importante e recente riforma legislativa che ha introdotto il nuovo articolo 518 undecies del Codice Penale ha previsto, infatti, un forte inasprimento delle pene (la reclusione da 2 a 8 anni e la multa fino a 80 mila euro) per chi trasferisce all’estero beni culturali senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione.