Ormai siamo alla farsa. Adesso cominciano a circolare anche condivisioni dove attraverso un montaggio fuorviante (prodotto originalmente in buona fede) si fanno comparire e scomparire i lotti di vaccino contro il nuovo Coronavirus. Stiamo parlando di una clip che circola di recente su Facebook (per esempio qui e qui) riguardante un episodio di tre anni fa, dove Domenico Arcuri salutava l’arrivo delle prime dosi all’ospedale Spallanzani di Roma, tenute a basse temperature in un apposito furgone frigorifero della ditta di trasporti spacializzati SL Express, del marchio automobilistico Mercedes-Benz. A giudicare il filmato così come è stato confezionato, sembra proprio che tutto l’episodio sia stato una recita. Anche se in questo caso sono stati gli stessi utenti No vax a svelare il “trucco” dei cosiddetti «sieri magici». Ma i disonesti nelle loro visioni Proseguono comunque a essere gli scienziati, che alla produzione di quei lotti ci hanno lavorato davvero, salvando vite.
Per chi ha fretta:
- Un brusco taglio ha ispirato una confusa teoria del complotto dei sieri magici.
- Sono gli stessi utenti No vax a spiegare che si tratta di una bufala.
- Nonostante sia chiara la scorretta informazione, questo non sembra far riflettere chi fruisce di tali contenuti.
Analisi
La seguente battuta accompagna la condivisione della clip sul presunto complotto dei sieri magici:
Succedeva quasi 3 anni fa…quando aprono il portellone il furgone è vuoto. Alla scena successiva compare dal nulla la Softbox…Erano davvero sieri magici, comparivano dal nulla.
Sieri magici? No, magia del montaggio
Che qualcosa non andava lo si intuisce tra i minuti 00:12 e 00:13 della clip, dove si nota un brusco taglio. Ed è così che si crea l’illusione dei presunti sieri magici che appaiono dal nulla:
Ed è tra il prima e il dopo che alcuni utenti segnalano il trucco:
Scusate senza difendere quella feccia – commenta Emmanuel riferendosi ai “produttori di sieri magici” – ma il furgone ha un portellone interno.
È interessante notare che nonostante tutti ammettano che si tratti come minimo di uno scherzo, questo non porta alcuna conseguenza, anzi, c’è addirittura un rafforzamento delle proprie convinzioni complottiste:
È vero – ammette un altro utente -, quella parete bianca con tre rettangoli neri, poi viene riposta sulla destra. Nulla da togliere comunque alla pagliacciata del furgone che varcava le Alpi come un novello Annibale.
C’è anche chi abbozza una “analisi fotografica”, come l’utente Marco, che continua ad avere solo un like, nonostante abbia prodotto per primo una dimostrazione “scientifica” della bufala:
Quel brusco taglio è una ingenuità del montaggio originale
Per chi volesse verificare in maniera più diretta è possibile guardare il video integrale senza tagli qui, a partire dal minuto 00:46 è possibile constatare che quel brusco taglio non è responsabilità di chi ha usato la clip a scopo cospirazionista, ma una eventuale ingenuità di chi ha confezionato il filmato originale per l’agenzia AGTW. Chi poteva immaginare che a distanza di tre anni sarebbe stato usato per produrre dei contenuti complottisti?
Conclusioni
Abbiamo visto come il modo in cui viene tagliato un filmato in fase di montaggio può diventare la “prova” di un complotto non meglio definito dei sieri magici. Inoltre abbiamo visto che i principali fruitori di questi contenuti, anche quando capaci di verificarne da soli l’infondatezza, possono comunque rafforzare le proprie convinzioni, gettando nuova carne sul fuoco.
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Scritto da Juanne Pili perwww.open.online il 2023-11-24 15:14:44 ,