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L’ex magistrato ora guida la sua azienda agricola: «I governi snobbano l’agricoltura da decenni»
«Io “gioco” a fare l’agricoltore. Invece di andare a sciare metto a posto i campi. Ma i problemi del settore li conosco tutti e sottolineo che sono drammatici». Antonio Di Pietro ci scherza su, perché coltivare la bellezza di 25 ettari di terreni è tutt’altro che un hobby, ma si sente pienamente nella parte di chi in questi giorni porta i trattori nelle piazze per rivendicare attenzioni ad un mondo che si sente trascurato se non vessato.
«I miei colleghi molisani mi hanno scritto una lettera giusto ieri — spiega l’ex pm —. “Toni’, tu che hai visibilità, fai valere le nostre ragioni”. E io che non mi facevo sentire in pubblico da tanto tempo sono tornato a parlare». Di Pietro vuole difendere le ragioni delle piccole imprese agricole (fino a 20-25 ettari), quelle che non hanno i mezzi per reggere le innovazioni tecnologiche e che pagano le politiche centraliste dell’Europa. «A Bruxelles non distinguono fra aziende grandi e piccole e fra Paesi con caratteristiche diverse. Non tengono in conto le peculiarità e questo danneggia soprattutto realtà come quelle italiane».
Parla con la rude concretezza del contadino, l’ex leader dell’Italia dei valori: «Con i nostri terreni mio padre ci ha cresciuto i figli. Oggi si fatica ad arrivare alla fine del mese. Non si riesce nemmeno più a comprare il grano per…
Author: Cesare Zapperi
Data : 2024-02-10 06:25:23
Dominio: www.corriere.it
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