Sono arrivate oltre 500 persone nel duomo di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, per partecipare ad una veglia in ricordo di Vanessa Ballan, la 27enne di Riese Pio X uccisa il 19 dicembre scorso nella sua casa da Bujar Fandj, 41 anni, di Altivole. L’uomo è stato arrestato alcune ore più tardi e adesso è rinchiuso nel carcere di Treviso. “Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo costruire un futuro migliore” ha detto il parroco di Castelfranco don Claudio Bosa, invitando tutti i presenti a trovare la “forza per non voltare la testa”. Al momento di raccoglimento hanno presenziato, tra gli altri, anche i genitori della donna e il compagno, il 28enne Nicola Scapinello, originario proprio di Castelfranco, che, rincasando poco dopo mezzogiorno, aveva trovato il corpo di Ballan già privo di vita. A portare la solidarietà delle istituzioni sono stati i sindaci di Castelfranco, Stefano Marcon, che è anche presidente della Provincia di Treviso, e quello di Riese Pio X, Matteo Guidolin.
8 coltellate: la donna era incinta
Secondo l’autopsia la donna è stata raggiunta da otto pugnalate inferte con una lama di 20 centimetri, alcune delle quali molto profonde e tali da provocarne il decesso in pochi minuti. L’esame ha confermato anche l’esistenza di una gravidanza in corso da una decina di settimane. Il presunto aggressore era stato denunciato ai carabinieri da Ballan alla fine dello scorso ottobre per stalking e minacce e accusato di aver ricattato la donna facendo leva su alcuni video ripresi nel corso di momenti di intimità tra i due, essendo gli stessi coinvolti in una relazione sentimentale clandestina durata circa due anni e interrotta per volontà della giovane la scorsa estate. In precedenza, nel 2021, Ballan aveva denunciato per molestie anche un’altra persona dalla quale sarebbe pure stata aggredita nel parcheggio del supermercato in cui lavorava. L’uomo, che aveva tuttavia subito interrotto il suo comportamento persecutorio, non è stato giudicato perché, nel corso delle prime fasi del dibattimento, Ballan aveva ritirato la querela.
Nessuna misura di protezione
Sulle ragioni per cui non siano state attuate idonee misure di protezione nei suoi confronti all’indomani della denuncia contro Fandj, intanto, il ministro della giustizia, Carlo Nordio, ha chiesto alla procura una relazione dettagliata. Secondo la ricostruzione fornita nei giorni scorsi dal procuratore trevigiano, Marco Martani, il giorno successivo alla segnalazione ai carabinieri sarebbe scattata una perquisizione nella casa dell’uomo nel corso della quale sarebbero stati sequestrati alcuni telefoni cellulari contenenti il materiale video, strumento per i ricatti. Il pubblico ministero competente per l’inchiesta sorta con la denuncia contro Fandaj per i reati di stalking, revenge porn, violenza sessuale e violazione di domicilio, Barbara Sabattini, avrebbe ritenuto non urgente l’adozione di provvedimenti di tutela, in attesa del traffico telefonico intercorso tra Ballan e l’indagato che la donna aveva cancellato dal proprio dispositivo.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-12-23 19:55:58 ,www.repubblica.it