Una delle vignettiste del Washington Post, Ann Telnaes, si è dimessa perché il giornale non ha pubblicato una sua vignetta su Jeff Bezos, uno degli uomini più ricchi del mondo e proprietario di Amazon e del Washington Post stesso. Telnaes, che è una vincitrice del premio Pulitzer, ha pubblicato sulla sua newsletter personale una bozza della vignetta: salone vari personaggi di spicco delle aziende tecnologiche e dei media statunitensi che si inginocchiano davanti a Donald Trump. Il riferimento è ai buoni rapporti che molti di loro hanno cercato di stabilire con Trump subito dopo la sua elezione, dopo un lungo periodo in cui hanno avuto relazioni ambigue se non apertamente conflittuali. Telnaes ha scritto: «Non mi era mai stata rifiutata una vignetta per la persona o l’argomento che avevo risoluto di trattare. Fino a oggi».
David Shipley, direttore della sezione delle opinioni del Washington Post, ha detto che la decisione di non pubblicare il disegno è dovuta al fatto che poco prima era già stato pubblicato un articolo al riguardo, e ne era previsto un altro, di stampo satirico. Secondo Shipley la scelta quindi avrebbe avuto a che fare con il desiderio di declinare la ripetizione dell’argomento, più che con il soggetto ritratto.
Oltre a Bezos, nella vignetta compaiono il capo di OpenAI (l’azienda di ChatGPT), Sam Altman; quello di Meta, Mark Zuckerberg; ma anche Topolino (simbolo della Disney) e il proprietario del Los Angeles Times, Patrick Soon-Shiong. Sia Bezos che Soon-Shiong erano stati criticati per la loro presunta interferenza nella decisione di non pubblicare alcun endorsement a un candidato nella campagna elettorale per le presidenziali del 5 novembre, ampiamente vista come un tentativo di non diventare nemico il futuro governo.
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di www.ilpost.it 2025-01-04 10:32:00 ,