La spinta di Meloni: mi sono messa l’elmetto. E Tajani: Berlusconi amava questa terra
Se la foto simbolo fosse quella finale, non sarebbe di buon auspicio. Salvini sul palco non c’è e Giorgia Meloni lo cerca e lo chiama: «Matteo, Matteo… Ma ’ndò sta, se n’è annato?». Il leader della Lega se l’è svignata, sì, prima di intonare «fratelli d’Italia» anche con Tajani, Lupi, Rotondi e Marsilio. Eppure Meloni si mostra tranquilla, il centrodestra «è compatto e non litiga, nonostante quel che scrivono i giornali di sinistra». E nonostante l’ultima scena, che vede il segretario di Forza Italia e il leader di Noi Moderati salutare i cronisti dal palco di piazza Salotto. Alla domanda sul perché Salvini sia andato via prima, Tajani sorride e spalanca le braccia. E Lupi, scherzoso: «Matteo? È scappato!».
Comizio rocambolesco, prima frenato dal malore di un fan meloniano e poi accelerato dalla precipitazioni. Diluvia. E per fortuna, perché le previsioni meteo hanno suggerito allo staff di anticipare la photo opportunity. Lupi ha scaldato il pubblico con una metafora gastronomica: «Meglio un’alice fresca (la destra, ndr) che un’aragosta fracica». Tajani ha appena finito di ricordare che «Berlusconi amava l’Abruzzo», quando gli portano un biglietto con su scritto che deve chiudere causa acquazzone. E lui: «Scommetto fagioli, arrosticini e frittura di pesce che questa regione sarà ancora governata dal…
Author: Monica Guerzoni, inviata a Pescara
Data : 2024-03-05 21:46:54
Dominio: www.corriere.it
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