Due Lamborghini, ferme, parcheggiate sullo sfondo innevato della montagna, a più 2 mila metri d’altitudine. L’avvistamento è avvenuto all‘esterno del Rifugio Comici, in Val Gardena. E ha scatenato un dibattito tra l’Alpenverein Südtirol e il titolare del rifugio, Igor Marzola.
Ad essere presa di mira, infatti, è proprio la presenza dei due bolidi. Una “provocazione” all’ambiente montano, secondo il presidente dell’associazione alpinistica Georg Simeoni: “Tanta forza motrice e tanti gas di scarico sono probabilmente più graditi degli scialpinisti che raggiungono il rifugio con la forza dei muscoli sui propri sci”, spiega al Corriere della Sera. Ma Marzola replica con decisione e dà il via a un acceso scambio di battute: “Non c’è nulla da polemizzare. Si è trattato di un evento privato organizzato da Lamborghini per un centinaio di clienti a cui hanno voluto presentare due Temerario, trasportate in altitudine su un carrello agganciato al gatto delle nevi in orari in cui le piste erano chiuse”, spiega il titolare del rifugio in cui si è svolta la serata.
Simeoni, però, non ci sta e sostiene che l’episodio sia un segno di degrado ambientale, che andava evitato. “L’habitat di montagna è già molto sviluppato. L’Alpenverein è da anni decisamente dell’opinione che il limite sia già stato raggiunto. Questi veicoli di lusso poi hanno molto probabilmente raggiunto il rifugio Comici attraverso il sentiero allargato che attraversa la Città dei Sassi, progetto valutato negativamente dalle organizzazioni ambientaliste“. Poi aggiunge: “Vediamo questi avvenimenti come una provocazione, come l’ignoranza di qualsiasi regola di comportamento in montagna. Indipendentemente dallo scopo: le auto di lusso non devono trovare spazio in un rifugio“. E infine invita i politici e le forze dell’ordine “ad andare a fondo di questo fatto, a chiarire eventuali responsabilità e, se necessario, a sanzionarle”.
Con altrettanta decisione arriva la seconda replica di Simeoni. “Quelli dell’Alpenverein ce l’hanno sempre con il Rifugio Comici, ci considerano un ‘ristorante da fighettini’ ma allora, se è così, ci lascino lavorare. Le auto, una verde e una blu, erano due Temerario, un modello a mala pena uscito sul mercato, trasportate in Val Gardena a bordo di un tir chiuso e poi spostate, solo di notte, con il gatto delle nevi“.
Una risposta che, però, non è piaciuta alle associazioni di difesa dell’ambiente montano. Come nel caso di Mountain Wilderness Italia, che, pur distinguendosi dalle organizzazioni ambientaliste e dai circolo Alpini, condivide alcuni dei loro obbligazioni e attacca la scelta della location dell’evento: “Auto ed elicotteri conquistano le Dolomiti – scrivono su Instagram -. Siamo arrivati al degrado più assoluto. Queste sono le Dolomiti che ospiteranno le prossime Olimpiadi invernali. Distrutte e umiliate nella loro cultura, nel loro fascino, ridotte a merce e circo ricreativo per persone prive di sensibilità e legati ad accrescere profitti privati”.
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di F. Q.
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2024-12-17 16:21:00 ,