Il tanto atteso epilogo de L’amica geniale, la serie televisiva tratta dai romanzi di Elena Ferrante, sta per arrivare. Anzi, bisognerebbe dire che in qualche modo – o in qualche parte del mondo – è già arrivata. Ebbene sì perché, dopoché il terzo ciclo di episodi era andato in onda nel febbraio 2022, finalmente siamo arrivati alla visione della quarta e ultima stagione, quella che adatta sullo schermo Storia della bambina perduta, ovvero il capitolo conclusivo della saga di libri. Ma mentre questa quarta stagione ha già fatto il suo esordio negli Stati Uniti su Hbo, a partire dallo scorso 9 settembre, in Italia dovremo attendere ancora più a lungo prima di sapere come culmineranno le vicende delle travagliate amiche Lenù e Lila: in Italia gli episodi finali, infatti, saranno trasmessi su Rai 1 e su Rai Play solo a partire dall’11 novembre prossimo, dunque con un ritardo di almeno due mesi.
In molti hanno criticato la scelta della nostra tv di Stato di rimandare la messa in onda di una delle sue produzioni di punta, addirittura una collaborazione internazionale con la stessa Hbo, e che ha dimostrato negli ultimi anni di essere anche un titolo che attira ascolti consistenti. Per di più su questo ritardo non sono state fornite spiegazioni ufficiali: da una parte si può pensare a una specie di diritto di prelazione dell’emittente americana, che anche nelle altre stagioni ha sempre giocato d’anticipo, ma abitualmente solo di un paio di settimane; dall’altra si può cercare di giustificare la scelta per privilegiare la messa in onda in un periodo televisivamente già assestato, lontano dunque dall’assedio dei debutti della nuova stagione. Resta il fatto che un delay del genere è decisamente inusuale, in particolare rispetto a un titolo seriale così atteso e che ha dimostrato di difendersi bene anche sul web, generando visioni in streaming, meme e parecchie discussioni social.
Un salto nel passato, ma siamo nel futuro
Sembra in qualche modo di essere tornati agli anni Duemila, quando le serie americane venivano fornite al pubblico italiano con una serie progressiva di scaglionamenti: una produzione culto come Lost, per esempio, aveva fatto il suo debutto sull’americana Abc nel settembre 2004, per essere proposta poi sul canale satellitare italiano Fox nel marzo 2005 e infine in chiaro su Rai 2 e dal marzo 2006 (a un anno e mezzo dalla trasmissione originaria!). L’avvento delle piattaforme di streaming e la diminuzione delle finestre dei vari diritti ormai ci ha abituato a una trasmissione in contemporanea con gli Stati Uniti di tutte le serie principali (basti pensare alle notti in bianco per seguire col fuso orario americano le ultime stagioni di Game of Thrones). E in questo caso stiamo parlando addirittura di una co-produzione italiana.
Nel frattempo riemergono altri fenomeni che sembrano proiettarci vent’anni indietro nel tempo: sui social pullulano le anticipazioni, le scene rubate, le clip sgranate riprese direttamente dai televisori a stelle e strisce, con buona pace degli spoiler; inoltre, si riaffaccia la pirateria, perché molti fan de L’amica geniale stanno ricorrendo ai cari vecchi strumenti online per cercare di accaparrarsi le puntate senza dover aspettare che giungano in Italia. Qualunque sia il motivo di questa scelta editoriale, i vantaggi sembrano presto superati dalle controindicazioni. Sempre che poi non si avidità dare la colpa a Nino Sarratore.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-09-13 12:21:34 ,