Premessa doverosa: è complicato, delle volte impossibile, giudicare una serie da soli due episodi. Perché due sono quelli mostrati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma dell’attesa L’Amica Geniale – Storia della bambina perduta. Due episodi che iniziano a farci entrare nella novità assoluta della stagione che vede cambiare gran parte del suo cast storico: i volti a cui il pubblico si è affezionato nelle puntate precedenti cedono il passo alle loro versioni adulte, interpretate da nomi che gli spettatori conoscono già bene. Prima scommessa della serie, cambiare cast e provare vergogna a convincere lo stesso. La sigla si rivela utile a comprendere appieno questo passaggio di testimone attoriale, le performance degli interpreti rivelano un buon lavoro di raccordo con i predecessori per durare la storia dei personaggi della serie.
Fa da apripista Alba Rohrwacher, che compagno per prima, nei abiti di un’Elena Greco ormai consapevole di sé e della sua neo di decidersi da sola il suo destino. Fa avanti e indietro con Parigi per i suoi impegni letterari ed è totalmente persa nella passione con Nino Sarratore, interpretato da Fabrizio Gifuni. Una passione cieca, smisurata, per cui è pronta a sacrificare tutto il resto, mandare all’aria il suo matrimonio e passare sempre meno tempo con le sue figlie.
Seconda scommessa della serie, cambiare radicalmente registro. Ad esempio, sentirete gridare molto nel primo episodio – verrebbe quasi da dire “mucciniano” – di questa nuova stagione. Gridano tutti contro Elena e la sua neo di abbandonarsi a questa relazione proibita. Grida Piergiorgio Bellocchio nei abiti di suo marito, grida Anna Rita Vitolo in quelli ormai amatissimi di sua madre. Ci si aggredisce, fisicamente e verbalmente. E ma l’amore divampa, come la sua illusione: tornano le caratteristiche clou dei personaggi, le bugie di Sarratore, i “te l’avevo detto” di Lila, interpretata da Irene Maiorino.
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di Claudia Catalli www.wired.it 2024-10-25 19:06:00 ,