di Antonio Dini
Lo sapevi che esiste una app che permette di scrivere la musica e condividerla in tempo reale con tutti gli strumentisti di un’orchestra o le voci di un coro? Se pensiamo al processo creativo di un arrangiatore o di un compositore di solito immaginiamo un autore che lavora da solo con un pianoforte, provando e riprovando le varie parti, segnando e cancellando su partiture che poi andranno ricopiate e fotocopiate per i vari strumenti dell’orchestra. Non è più così.
Dieci anni fa David William Hearn, compositore e arrangiatore britannico, ha pensato di creare un’app che permettesse di lavorare in modo naturale (cioè usando una penna) su un pentagramma e al tempo stesso sfruttare le possibilità del digitale (la plasticità delle modifiche, la condivisione, la possibilità di importare parti suonate) per fare quello che con la carta non è possibile. Cinque anni per arrivare alla prima versione per Surface di Microsoft e poi altri quattro per sbarcare su iPad Pro: è nata così l’app professionale più interessante per chi compone e arrangia la musica. Si chiama StaffPad e probabilmente non l’hai mai sentita nominare, ma chi lavora per un’orchestra o arrangia le colonne sonore per un film o una serie tv, non potrebbe più vivere senza.
“Ci ho messo dieci anni a sviluppare StaffPad – dice Hearn – e la prima metà è stata spesa cercando di capire cosa volevo fare. Ma adesso penso di aver realizzato un prodotto professionale di ottima qualità”, ci ha detto Hearn in una chiacchierata via Zoom. Il creatore è orgoglioso della sua creatura digitale, che peraltro adopera quotidianamente nel suo lavoro (continua ad arrangiare decine di colonne sonore) prevalentemente nella versione più potente iPad di Apple, che ha anche una versione “reader” sincronizzata via wifi in tempo reale per gli orchestrali. La prima caratteristica di questa app è la capacità di gestire partiture molto complesse, con decine di strumenti diversi. Da un lato permette di integrare sul pentagramma le note per i diversi strumenti, dall’altra di caricare o registrare direttamente altre parti della partitura musicale.
In una demo fatta con un quartetto d’archi da una saletta riservata, Hearn mi spiega in pratica cosa si può fare con StaffPad. L’app funziona su tutti i modelli di iPad che supportano la Apple Pencil. Nata originariamente per il Surface di Microsoft (è distribuita sul Microsoft Store anche in versione Arm) è una app professionale che per iPad costa 89 euro e qualche altro centinaio con tutti i campionamenti di strumenti professionali che permettono di far suonare le note scritte sul pentagramma con un realismo impressionante. «Questo livello di qualità – dice Hearn – aiuta noi compositori a “vendere” la nostra musica, perché già dalla prima demo possiamo far sentire chiaramente cosa abbiamo in mente».
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www.wired.it
2021-12-13 06:00:00