l’arma mi serve, mi occupo del regime iraniano»- Corriere.it

DAL NOSTRO INVIATO
VERCELLI – Lasciata
la bufera di Rosazza




, Emanuele Pozzolo è tornato nella sua Vercelli. La casa, la chiesa, il partito. E un tormento: «Pistolero! Ma quale pistolero! Se ho una pistola con me il motivo esiste ed è serio, altro che esibizionismo. Sia chiaro, non dico di odiare le armi ma bisognerebbe anche sapere cosa c’è dietro». Cosa c’è dietro? «Un porto d’armi che mi è stato rilasciato perché mi occupo dei dissidenti del regime iraniano per la Commissione esteri della Camera. Dietro ci sono attentati a gente che ha fatto le mie stesse battaglie».

Stretta di mano che non dimentichi, il decisionismo di sempre: «Ti porto io in un posto». Saliamo nel suo suv e fissiamo bene la cintura perché la guida è decisamente sportiva. Parcheggia a un passo dal centro e ci porta nella sede cittadina di Fratelli d’Italia, dove campeggia una gigantografia di Giorgia Meloni e tutto è tricolore e fiammante.
E mentre lui ci ospita in quest’ampia stanza, a Roma il partito della premier ha preso la sua decisione: sospensione dal gruppo di FdI in seguito alla brutta vicenda di Capodanno.
Significa che non potrà fare dichiarazioni a nome di Fratelli d’Italia.

Lui non lo sa ancora e la sua sola premessa è di tipo giudiziario: «Non faccio commenti su…