AGI – Gli altissimi abeti rossi, lungo il sentiero delle lanterne di Crans Montana in Svizzera, assumono i volti degli indios dell’Amazzonia, diventano ‘umani’, richiamando l’attenzione su un fenomeno oramai fuori controllo: la deforestazione della più vasta foresta pluviale tropicale del pianeta. È la ‘mostra’ dell’artista e fotografo francese Philippe Echaroux, conosciuto per il suo intervento a salvaguardia del polmone verde della terra. Le sue opere sono fatte di luce proiettata sugli alberi.
Circa 1.500 persone proteggono 250.000 ettari di foresta
Il lavoro attorno a questo progetto risale al 2016 quando Echaroux, prese la sua macchina fotografica e andò a conoscere da vicino la realtà della tribù amazzonica Paiter-Surui, una popolazione di circa 1.500 persone che proteggono circa 250 mila ettari di foresta tra la Rondônia e il Mato Grosso. La loro storia è quella di un popolo che venne quasi decimato, finché non ritrovò la legittimazione con il governo di Almir Suruí. A lui, capo moderno e tecnologicamente all’avanguardia, si deve l’accordo del 2007 con Google Earth Outreach per proteggere il loro territorio.
Dall’incontro di Echaroux con gli indigeni nascerà il progetto ‘Amazonia’, di cui fanno parte i tre ritratti proiettati nel bosco della cittadina svizzera. I volti di uomini e donne della tribù prendono forma sugli alberi, in una visione che cambia a seconda dalla distanza alla quale ci si trova. I dettagli si definiscono e si dissolvono allo sguardo. L’impatto e la suggestione sono forti. La ‘mostra’ si trova lungo un sentiero innevato di un paio di chilometri, illuminato solo dalla luce calda delle lanterne. E sarà visibile fino alla fine della stagione.