E’ pronto il protocollo delle parti sociali sulle misure anti Covid nel lavoro privato. Il testo sancisce la fine dell’obbligo generalizzato a usare le mascherine (resta solo nella sanità e nei trasporti) e impone però al datore di lavoro di mettere a disposizione dei suoi dipendenti le Ffp2, visto che siamo in una fase di alta circolazione delle malattie. Nelle singole aziende, poi, sarà lo stesso titolare, insieme al medico competente, a individuare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali, Ffp2, che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili”. L’obbligo quindi può essere introdotto nelle singole realtà lavorative, anche alla luce dell’alta circolazione del coronavirus, trainata da Omicron 5.
Sempre nel testo si indicano i lavoratori considerati maggiormente a rischio, per i quali appunto l’azienda può decidere di imporre la mascherina. Si tratta di chi svolge la sua attività “in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative”. A queste persone, come minimo “il datore di lavoro assicura la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo”. Se poi, come visto, ritiene dopo aver sentito il medico aziendale o il dipartimento di prevenzione della Asl che sia necessario può mettere l’obbligo. E visto che quasi sempre le scelte sono improntate alla cautela, è probabile che in molti decidano di mantenere l’obbligo per chi è più a rischio contagio.
Lo smart working: “Prorogate una legge”
Sull smart working le parti sociali chiedono una proroga della legge. “Pur nel mutato contesto e preso atto del venir meno dell’emergenza pandemica, si ritiene che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia”. Per questo si auspica, anche visto il numero attuale di contagi, “che venga prorogata ulteriormente la possibilità di ricorrere allo strumento del lavoro agile emergenziale, disciplinato dall’art. 90, commi 3 e 4, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.
Le reazioni
“E’ un risultato molto importante l’accordo raggiunto oggi – dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra – Si va ad affermare la centralità della valutazione specifica e l’individuazione delle misure necessarie per ogni contesto e gente lavorativi, sulla base di regole certe. Il protocollo aziendale aggiornato dovrà declinare dove, quando e per chi sarà obbligatorio l’uso delle mascherine Ffp2, tenendo a riferimento in particolare i luoghi al chiuso e quelli con maggiore affollamento e affluenza di persone, non potendo comunque infrangere la regola del distanziamento minimo. La giusta attenzione dovrà essere riservata ai lavoratori fragili”.
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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-06-30 18:51:38 ,www.repubblica.it