Secondo i “complottisti’ l’allora presidente fu fra i protagonisti della trappola per costringere il Cavaliere alle dimissioni. «Solo fumo»
Il presidente emerito Giorgio Napolitano è deceduto oggi a Roma. Aveva 98 anni.
Il governo, il quarto dell’era Berlusconi, è alle corde. Diviso, non riesce a fare le riforme necessarie a rimettere in sesto il bilancio. La maggioranza è appesa a un filo, l’Italia rischia la bancarotta. Silvio Berlusconi sale al Colle e si dimette. Giorgio Napolitano affida a Mario Monti il compito di varare un governo sopra le parti, che porti il Paese fuori dai guai. Oppure no, o almeno non proprio.
La versione di Forza Italia e del Cavaliere è tutt’altra: ci fu un complotto europeo contro l’Italia e il suo governo, sotto la guida dei poteri forti, e il presidente della Repubblica fu il regista di una trappola preparata da tempo per decapitare chi aveva piena legittimità a governare, avendo vinto le elezioni. Due letture e uno scontro mai sopito nel tempo, con accuse ripetute a Giorgio Napolitano che le ha sempre respinte con decisione: «L’interpretazione che si pretende di dare ai fatti in termini di complotto è fumo, solo fumo».
Quella del 2011 fu un’estate drammatica. Oggi chiunque parla dello spread, ma allora gli italiani non sapevano nemmeno che cosa fosse. Si scoprì che quel numero si può ignorare quando è piccolo, ma è dinamite quando diventa grande. I conti saltano, non si riescono a…
Author: Roberto Gressi
Data : 2023-09-22 20:06:39
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