MK30 utilizza una sofisticata tecnologia chiamata “sense-and-avoid” che aiuta a rilevare ed evitare gli ostacoli, garantendo la sicurezza di persone, animali ed edifici. Grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale questo velivolo è stato progettato per gestire situazioni impreviste e prendere decisioni in autonomia. Per esempio, in caso di emergenza il velivolo valuta se tornare al punto di partenza o effettuare un atterraggio forzato in un’area sicura.
Nonostante le difficoltà incontrate fino a oggi da Prime Air, la divisione di Amazon dedicata allo sviluppo dei droni, l’azienda ha confermato di voler raggiungere 500 milioni di consegne con la flotta entro la fine del decennio. Un traguardo certo non facile il cui esito dipenderà anche da quello che succederà nel nostro paese. Sarà infatti l’Italia, insieme all’ENAC, a concedere ad Amazon la licenza per operare nei nostri cieli, un permesso che, in accordo con la Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), verrà concesso solo dopo aver dimostrato di poter essere totalmente affidabili.
“Non stiamo sperimentando, l’Italia è già in grado di gestire l’arrivo di Amazon che insieme ad altri operatori nel prossimo futuro saranno nuovi attori nei nostri cieli”, ci dice Carmela Tripaldi, direttrice regolazione e ricerca mobilità innovativa di Enac. “Verificheremo il raggiungimento dei più alti standard di sicurezza, simili a quelli richiesti per l’aviazione civile, certificando non solo i droni, ma anche i piloti e l’intera organizzazione. Il nostro paese è all’avanguardia su questo tipo di progetti e il nostro obiettivo è quello di favorire nuove forme di business nei cieli, in particolare quelli che riguardano il trasporto di merce, l’air taxi, la mappatura e controllo del territorio e le applicazioni in agricoltura”.
La consegna con i droni di Amazon sarà una sorta di apripista per un settore ancora in attesa del suo boom, tanto decantato ma rimasto con il freno tirato anche per l’assenza di una normativa definita. Proprio questa accelerazione consentirà tra l’altro l’utilizzo dei droni taxi già a partire dalle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
Tutta invece da verificare la sostenibilità dell’iniziativa di Amazon Prime Air. L’idea della consegna con i droni è certamente suggestiva ma anche con chiari limiti: al momento i pacchi possono essere solo piccole dimensioni e con un peso inferiore a 2,26 chilogrammi, inoltre la consegna è individuale, un volo per ogni singolo cliente. Considerando il numero esorbitante di consegne quotidiane da parte del colosso dell’e-commerce, questa produttività sembra piuttosto insostenibile, ma siamo agli inizi e molto potrebbe cambiare nei prossimi anni, assai prima di quello che immaginiamo.
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di Mark Perna www.wired.it 2023-10-18 17:00:00 ,