Roma. Non parlava della direzione di gara, né degli errori subiti dalla sua Lazio. Claudio Lotito, venerdì sera, parlava di politica sportiva. E l’obiettivo non era lo sciagurato arbitro Di Bello, capace di espellere tre laziali contro il Milan e farsi fermare per almeno un mese dal designatore Rocchi: l’obiettivo era la Federcalcio e il suo presidente, Gabriele Gravina.