Le foreste del Messico bruciano e i giovani chiedono aiuto al Nord del mondo

Le foreste del Messico bruciano e i giovani chiedono aiuto al Nord del mondo

Le foreste del Messico bruciano e i giovani chiedono aiuto al Nord del mondo


Dopo aver avuto, per Nansedalia Ramirez Dominguez è tempo di dare. Venticinque anni, messicana proveniente dalla zona di Guerrero, è arrivata a Torino per unirsi alla battaglia dei giovani dell’onda verde radunati in occasione del Meeting europeo. I Fridays For Future d’Europa l’hanno invitata a unirsi e lei ha colto la palla al balzo: “Una occasione per avere visibilità per il Messico dimenticato”, dice davanti al Campus Einaudi.

Nansedalia fa parte del movimento di giovani dell’Alleanza globale delle comunità territoriali, che rappresenta le comunità indigene e locali del Mesoamerica, l’Amazzonia, l’Africa centrale e l’Indonesia, un gruppo che porta le istanze di 24 diversi Paesi. Racconta la sua storia: “Ho vissuto la maggior parte della mia vita in un paese vicino a una città dove abbiamo avuto accesso all’elettricità, l’educazione, la salute: questo perché i miei genitori si sono trasferiti e hanno fatto sforzi per portarci lì. La maggior parte dei territori da dove vengo però non ha elettricità o accesso alla scuola: le classi che ci sono non hanno maestri, non ci sono ospedali, spesso devi fare cinque ore per arrivare dove è possibile curarti”.

Così a 18 anni ha scelto di tornare a vivere dove era nata la sua famiglia “e ho cominciato a lavorare come responsabile forestale della comunità. Ho ritrovato il contatto con le radici, il bosco e la natura e ho iniziato ad appassionarmi a come i miei nonni hanno lottato per queste terre, l’impegno con cui hanno difeso l’ambiente qui. Così ho deciso di unirmi a questa lotta e nel frattempo ho capito che altri territori indigeni stavano lottando per preservare le proprie terre, che altre comunità avevano gli stessi problemi e questo mi ha portato a solidarizzare con altri territori, tutti quelli colpiti dalla crisi climatica  e dalle ingiustizie. Per questo oggi sono qui a Torino, per lottare”.
 
Spiega che nella zona di Guerrero e altre parti del Messico “le persone rischiano la vita o vengono uccise per difendere i territori da imprese che vogliono estrarre o sfruttare i terreni. La crisi climatica inoltre sta impattando in maniera drastica: con i fenomeni meteo intensi i raccolti ormai non sono più buoni. Piove quando non deve, fa caldo quando dovrebbe farne meno, le coltivazioni muoiono: questo sta portando l’agricoltura al collasso. Poi cresce il problema degli incendi forestali: dall’Amazzonia ai boschi del Messico. Da noi dal 2017 ad oggi è triplicato il numero di ettari colpiti dai roghi, così come c’è un grande problema di tagli illegali e deforestazione”.

Per tutto questo è venuta nella capitale piemontese affinché la sua voce e quella dei Paesi più colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico, i Mapa (most affected people and areas) “venga ascoltata. Abbiamo bisogno di aiuto, anche economico, da parte del Nord del mondo”. Con lei, a ribadire il concetto, tra il gruppo dei messicani c’è anche Náme Villa de Ángel, 24 anni, rappresentante di Fridays For Future International e in particolare dei Mapa. Viene da Città del Messico e racconta un contesto sempre più difficile, su cui il mondo deve aprire gli occhi.
 
“Sono qui perché credo nell’importanza di una rete di solidarietà genuina e vera all’interno del contesto della crisi climatica e di tutti coloro che lottano contro i sistemi di morte. Io – dice Náme –  faccio parte anche dell’Assemblea ecologista popolare del Messico e voglio denunciare come all’interno dei Paesi più colpiti dall’emergenza clima si sta verificando una forma di distruzione della comunità, della vita. Il clima che cambia sta portando a mutare le terre e la vita dei contadini, ma questo da noi avviene in un contesto ancor più complesso: in Messico ormai abbiamo 90 assassinati al giorno per problemi che vanno dal narcotraffico alla lotta per la difesa delle terre. Molte delle persone uccise sono giovani, precari, persone della comunità indigena, del movimento trans, contadini, ma anche giornalisti. Tutto questo avviene nel silenzio e in un contesto generale di collasso ecologico che sta trasformando la vita in morte. La combinazione dei vari fattori sta portando il nostro Paese a morire: ecco, sono venuto a Torino anche per questo, per raccontare all’Europa quello che sta succedendo. Siate solidali con noi”.



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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-07-28 08:23:00 ,

www.repubblica.it

[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-07-28 08:23:00 ,
Il post dal titolo: Le foreste del Messico bruciano e i giovani chiedono aiuto al Nord del mondo scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-07-28 08:23:00 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue

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