Il 3 ottobre del 1992 Sinéad O’Connor, la celebre cantante irlandese morta a 56 anni, fece parlare di sé (e forse compromise la sua carriera) perché strappò una foto di papa Giovanni Paolo II durante una puntata del programma televisivo statunitense Saturday Night Live. Partecipò al programma cantando a cappella War di Bob Marley, una canzone di denuncia contro la guerra e per l’uguaglianza tra esseri umani ispirata a un discorso tenuto all’ONU nel 1963 dall’imperatore d’Etiopia Hailé Selassié. Durante l’interpretazione, O’Connor cambiò le parole finali del testo per fare esplicito riferimento alla questione della pedofilia nella Chiesa cattolica, che da qualche anno era cominciata ad emergere pubblicamente negli Stati Uniti. E strappò di fronte alle telecamere la foto di papa Giovanni Paolo II, dicendo «fight your real enemy», “combatti il vero nemico”.
Il gesto, trasmesso in diretta, fece enorme scandalo e di fatto le distrusse la reputazione e la carriera, anche se lei diede una lettura opposta in una sua successiva autobiografia, sostenendo che fosse stato l’enorme successo della canzone del 1990 Nothing Compares 2 U a mettere realmente in crisi la sua carriera, mentre l’aver strappato la foto del papa l’aveva fatta tornare «sulla giusta strada».
Poche settimane dopo il Saturday Night Live, O’Connor partecipò a un concerto al Madison Square Garden di New York in onore di Bob Dylan ma fu fischiata al punto da dover abbandonare il palco. Inoltre fu criticata pubblicamente tra gli altri dall’attore Joe Pesci, da Madonna e da Frank Sinatra. Sempre nell’autobiografia, O’Connor raccontò di come sua madre avesse abusato fisicamente di lei fin da quando era bambina e che il giorno in cui la madre morì prese l’unica fotografia appesa sul muro della sua camera da letto: un’immagine del papa. Conservò poi per anni quella foto, attendendo il momento giusto per strapparla.
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di www.ilpost.it 2023-07-29 07:36:37 ,